Paura del futuro, scarsa propensione all'agire economico, nessuna ricerca di nuove opportunità e di innovazione, poco o nulla l'interesse a "lasciare il segno" della propria esistenza attraverso iniziative di mecenatismo ma anche ridotta attenzione al tema della filantropia con relativa rinuncia ad esercitare il proprio ruolo nel sociale, ruolo che in passato era il tratto saliente della classe dirigente.
Ma qui ci fermiamo nell'analizzare la palese deriva sociale per cui molti meglio di noi potranno continuare questi argomenti e facciamo ritorno alla ricerca in modo analitico.
Il primo elemento che vorremmo portare alla vostra attenzione è il grande
clima di incertezza che regna nelle banche e nelle istituzioni finanziarie spesso raffigurate come i moderni templi del potere.
Analizzando infatti la ricerca nella parte in cui si chiede al campione quali siano i
servizi più strategici per i prossimi 12 mesi, si ottiene come risposta:
- al primo posto la gestione personalizzata del patrimonio finanziario (ça va sans dire)
- al secondo posto troviamo la componente degli indecisi/non rispondenti.
Tale risultato non manda un chiaro segnale per quanto riguarda la capacità di dipanare la nebbia che offusca la visibilità dei nostri capitani coraggiosi.
Ma proseguendo la metafora fermarsi in porto è l'unica risposta plausibile che queste istituzioni finanziarie sanno fornire in questa situazione.
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