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Cessione del Quinto, a cosa prestare attenzione prima di richiedere un prestito

In tempo di crisi, per consolidare una precedente situazione debitoria, per aiutare un figlio nell'acquisto della casa, o semplicemente perché si desidera realizzare un proprio sogno da troppo tempo lasciato nel cassetto, sempre più persone ricorrono al prestito personale noto come Cessione del Quinto.

Esistono strutture finanziarie che sono specializzate in questo tipo di credito, alle quali si rivolgono coloro che necessitano di un finanziamento e godano di una pensione o di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, siano essi dipendenti di aziende private o pubbliche.


Che cos'è il prestito con cessione del quinto dello stipendio o della pensione?

La cessione del quinto dello stipendio è un prestito personale, il cui rimborso avviene attraverso la trattenuta della rata mensile del prestito dalla retribuzione o dalla pensione, ad opera dell’azienda o dell’INPS. La rata non può eccedere il quinto dello stipendio netto o della pensione netta.

Il prestito può essere richiesto dai lavoratori con contratto a tempo indeterminato di aziende private con più di 16 dipendenti, dai dipendenti pubblici, dai pensionati che finiscano di pagare le rate entro gli 85 anni di età e, in alcuni casi, dai lavoratori con contratto a progetto a tempo determinato, ma in quest’ultimo caso la durata del prestito non può superare quella del contratto di lavoro. Il lavoratore autonomo non può richiedere questa tipologia di prestito.

La durata del prestito va dai 2 anni ai 10 anni, ma la maggior parte delle persone sceglie una durata di 10 anni, poiché questa tipologia di prestito viene utilizzata per liquidare prestiti personali aperti precedentemente o debiti fatti con carte di credito revolving.



In quanto tempo si ottengono i soldi richiesti?

Dal momento in cui si iniziano a raccogliere i documenti, fino alla liquidazione finale della pratica ci vuole almeno una settimana lavorativa, fino ad un limite di 2-3 settimane nei casi più problematici. Uno dei documenti da produrre per ottenere il prestito è il certificato di stipendio, dove è specificata la retribuzione netta del dipendente. E’ possibile, tuttavia, chiedere un acconto fino al 50% dell’importo richiesto, denominato prefinanziamento, da ottenere nel giro di una settimana.


E’ possibile chiedere un prestito con cessione del quinto se si è cattivo pagatore e quali garanzie bisogna dare per ottenere un prestito con cessione del quinto?

Il prestito può essere richiesto anche da un cattivo pagatore, ma il calcolo della rata tiene conto degli impegni in corso (es. pignoramento per alimenti o per importi molto elevati), oppure si può scegliere, qualora ci fosse capienza nell'importo finanziato, di estinguere gli impegni in corso, di consolidare i propri debiti e di ritornare ad essere un "buon pagatore".

La garanzia per ottenere il prestito con cessione del quinto viene fornita dall’azienda da cui si percepisce lo stipendio, poiché viene assegnato un rating all’azienda che blocca il TFR, trattiene le rate del prestito dalla busta paga e le versa alla Banca finanziatrice. Questa stessa garanzia, denominata “rischio impiego”, per l’INPS non esiste.

La seconda garanzia è costituita da una polizza vita stipulata obbligatoriamente sia dai lavoratori che dai pensionati. I lavoratori stipuleranno anche una polizza per il rischio impiego che interviene nel caso in cui il lavoratore perda il posto di lavoro e il TFR maturato non sia sufficiente a ripagare il debito residuo del prestito.


Cosa succede in caso di morte del debitore? E se si perde il posto di lavoro? E se l’azienda fallisce?

Il prestito con cessione del quinto è assicurato contro il rischio morte del debitore, quindi il debito residuo viene estinto, in caso di morte del debitore, dall’assicurazione e gli eredi non dovranno pagare nulla.

Nel caso in cui, il debitore perda il posto di lavoro o l’azienda fallisca, il debito residuo è coperto dal TFR maturato dal lavoratore. Se il TFR non dovesse essere sufficiente a coprire il debito residuo, l’assicurazione pagherà il debito residuo alla banca finanziatrice e provvederà a fare il recupero della somma anticipata al lavoratore.



E’ possibile rinnovare il prestito con cessione del quinto con un altro prestito con cessione del quinto?

Il lavoratore o il pensionato può chiedere di rinnovare un prestito con cessione del quinto con un nuovo prestito, sempre con cessione del quinto, a patto che sia stato pagato almeno il 40% delle rate del vecchio prestito. Tuttavia, nel caso in cui si sia stipulato, per la prima volta, un prestito con cessione del quinto con durata di 60 mesi, è possibile rinnovare il prestito con cessione dl quinto con una durata di 120 mesi, senza aver versato per il vecchio prestito almeno il 40% delle rate, a patto che in passato non si siano mai stipulati contratti di cessione del quinto con durata pari a 120 mesi.
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