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Quando la rata del mutuo inizia a far paura

Un italiano su quattro sperimenta il rischio di povertà
Cosa si dice ad una coppia felice quando acquista una casa? Benvenuti nel mondo dei mutui! Il passaggio dai sogni alla realtà si fa subito sentire… specie se poi i due sposini nel loro percorso di vita incontrano qualche intoppo che mette a repentaglio il pagamento della rata, dalla perdita del lavoro ad una lunga malattia.

L'incertezza come ben sappiamo regna sovrana e così non ci vuole poi molto a trovarsi in difficoltà economica, specie negli ultimi tempi. Secondo un recente rapporto ISTAT, in Italia nel 2009, un italiano su quattro sperimenta il rischio di povertà o di esclusione sociale. Questi dati fanno rabbrividire ed è anche per questo che aumentano le misure a sostegno delle classi sociali più svantaggiate, nonostante l'Italia sia il Paese europeo che destina la minore quota a queste necessità.

Il 5 maggio scorso è stato approvata con il Decreto Sviluppo una norma che stabilisce un nuovo tetto alle rate dei mutui a tasso variabile per le famiglie più povere. Si tratta di una misura per poter aiutare le famiglie che potrebbero vedere nei prossimi mesi un aumento della rata a causa dei probabili rialzi stabiliti dalla Banca Centrale Europea e quindi non riuscire a far fronte alle spese del finanziamento.

La CGIA di Mestre ha già fatto i conti dei costi derivanti dal recente rialzo del costo del denaro deciso dalla BCE. Questa misura interessa 2.233.000 famiglie italiane titolari di un mutuo casa a tasso variabile che vedranno aumentare mediamente la rata su base annua di 132,4 euro. "Effetti - fa notare il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi - che non tengono conto di ulteriori eventuali aumenti del costo del denaro che potrebbero essere applicati a livello locale dagli istituti bancari".

Ritornando ai dati, la CGIA di Mestre fa notare che su 3.350.000 famiglie italiane con un mutuo casa, circa due su tre hanno in essere un mutuo a tasso variabile, e quindi saranno interessate dal provvedimento. Attualmente, la rata media a livello nazionale è pari a 713,8 euro che, con l'aumento medio di 132,4 euro, porterà la rata media annua a pesare sui portafogli delle famiglie italiane per 724,8 euro.

Secondo Adiconsum, la rinegoziazione dei mutui per le famiglie meno abbienti è certamente utile, ma del tutto insufficiente e rischia di creare una "battaglia" tra poveri. Reddito ISEE di 30.000 euro per nucleo familiare, 150.000 euro di mutuo, non essere in ritardo con le rate - dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Vicario Adiconsum - significa aiutare un numero molto limitato di famiglie.

Le misure necessarie sono altre - continua Giordano - a partire da rifinanziamento del fondo di 20 milioni di euro per la sospensione delle rate e da soluzioni immediate per quei mutuatari che finiti i dodici mesi previsti, dal Piano Famiglia sottoscritto tra ABI e associazioni dei consumatori, difficilmente riusciranno a riprendere regolarmente i pagamenti.


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