L’importanza dell'acqua, la sua irregolare distribuzione geografica e l’esistenza di grosse sperequazioni sono sempre state all'origine delle gravi differenze a livello mondiale, contrapponendo un Occidente ricco, grazie alla relativa abbondanza di questa risorsa chiave per l’economia e la società, ed il Terzo Mondo, povero di questa risorsa e costretto ad affidarsi alla generosità dei Paesi ricchi.
Se questo è il quadro che ha caratterizzato i secoli più recenti e l’era della modernità, almeno dalla rivoluzione industriale in poi, la situazione potrebbe rapidamente degenerare nel prossimo decennio, a causa di una crisi idrica che rischia di minare l’economia globale forse più della crisi finanziaria americana del 2008 e della crisi debitoria europea ancora in corso.
L’acqua è un bene dell’umanità, tanto importante, quanto cruciale per la vita dell’uomo. La sua centralità però è dimostrata dai molteplici usi dell’economia, soprattutto in campo energetico, dove la spinta verso le rinnovabili ha fatto impennare il numero di centrali idroelettriche negli ultimi sessanta anni, raggiungendo un numero di ben 45 mila (si stima che siano state aperte due centrali al giorno).
L’emergere di nuove economie ad elevata crescita, come la Cina e l’India, ha fatto impennare i consumi di acqua, che, secondo un recente rapporto redatto da 40 ex capi di Stato e di Governo mondiali, potrebbe portare nel vicinissimo 2025 ad una crisi idrica globale senza precedenti. Una situazione che ha pesanti implicazioni di natura economica e politica e che potrebbe portare a contrasti per l’accaparramento, guerre comprese, e ad una crisi economica pesantissima.
Il rapporto - redatto dall'IterAction Council, dall'Institute for Water, Environment and Health dell'United Nations University e dalla canadese Walter and Duncan Gordon Foundation – è intitolato The Global Water Crisis: Addressing an Urgent Security Issue. Stando alle previsioni statistiche, entro il 2050 la popolazione mondiale arriverà a 9,5 miliardi di persone, ma già dal 2025 l'aumento della popolazione farebbe emergere un deficit di acqua pari a 1 trilione di metri cubi, pari a venti volte la portata del fiume Nilo o a 100 volte quella del fiume Colorado. Oggi, vengono prelevati dalla terra almeno 3.800 chilometri cubi di acqua, che non viene rigenerata e, dunque, dissipata per oltre la metà.
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