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Bonus Renzi, aumenta il limite di reddito e la platea. Torna il Bonus bebè?

Tutte le novità introdotte dalla Legge di Bilancio

Complice la crisi che dura ormai da anni, quando si parla di busta paga non c'è certo da stare allegri. Benvenute, dunque, tutte le misure che possono migliorare la condizione economica specie delle categorie che fanno tradizionalmente fatica ad arrivare a fine mese.
La Legge di Bilancio porta novità sull'ormai famosissimo Bonus Renzi di 80 euro. Cambiano, infatti, i limiti di reddito per beneficiare dell’agevolazione e a partire dal prossimo 1° gennaio 2018 dunque aumenta la platea di dipendenti statali e di aziende private.

Tante novità, introdotte per evitare la revoca del beneficio ai dipendenti statali, che saranno estese a tutti i lavoratori, anche ai dipendenti del settore privato.

COSA CAMBIERA' - Attualmente è previsto che i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato hanno diritto a ricevere il bonus Renzi di 80 euro se nell’anno dichiarano un reddito lordo compreso tra gli 8.147 euro e i 26.000 euro.
Ad oggi, dunque, il bonus Renzi viene erogato secondo le seguenti regole:
960 euro annuali (80 euro al mese) ai lavoratori con reddito complessivo fino ai 24mila euro;
l’importo scende per chi ha un reddito compreso tra i 24.000 e i 26.000 euro;
il bonus non è corrisposto ai lavoratori con redditi inferiori a 8.174 euro.
LE NOVITA' A PARTIRE DAL 2018 - A partire dal 1° gennaio 2018 aumenta la platea dei beneficiari del bonus Renzi di 80 euro.
La Legge di Bilancio 2018 prevede che il limite di reddito per aver diritto al credito Irpef in busta paga salirà rispettivamente a 24.600 euro e 26.600 euro.
In sostanza i lavoratori avranno diritto a ricevere i seguenti importi di bonus Renzi:
960 euro all’anno, 80 euro al mese, per redditi fino a 24.600 euro;
l’importo scende progressivamente per i redditi compresi tra 24.600 e 26.600 euro.

Tutti contenti? Non proprio. Chi supera i 26.600 euro, infatti, non avrà più diritto a ricevere il bonus Renzi in busta paga che nel caso di erogazione dovrà
dunque essere restituito.

TORNERA' IL BONUS BEBE'? - Sempre in tema di Bonus, al centro del dibattito c'è quello bebè. L’ultima legge di bilancio, infatti, non ha previsto il rifinanziamento di uno degli incentivi che più da vicino toccano e condizionano la vita delle famiglie italiane e delle coppie che vogliono avere figli: il bonus bebè, appunto. Una decisione che non è piaciuta a tanti e anzi ha portato a una vera e propria levata di scudi da parte della maggioranza con il Pd in fermento che sembra intenzionato a presentare emendamenti che reintroducano il bonus considerato centrale per tante famiglie.

Da un lato, la difficile condizione economica che stiamo vivendo scoraggia soprattutto i giovani, dall'altro il problema della natalità in continuo calo nel nostro Paese che rappresenta un'emergenza da non sottovalutare.
In accordo con i dati ufficiali rilasciati dall'Istat, nel corso del 2016 è stato battuto il record negativo che risaliva all'anno precedente, il 2015, quando le nuove vite erano state 486mila; siamo scesi a 474mila.

Sorridono, invece, i 18enni - Nel testo della manovra non è contenuta una norma specifica ma la misura viene rifinanziata per 2 anni. Il bonus vale 500 euro e può essere utilizzato per spese culturali - acquisto libri e ingresso nei musei - ma anche per comperare un disco e per assistere ad un concerto o ad uno spettacolo teatrale. E' una posta che vale 290 miloni in due anni.

Sgravi per agricoltori under 40 - Sgravi contributivi per tre anni al 100% anche per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli under 40 per le nuove iscrizioni nella previdenza agricola nel 2018. Il bonus dopo i primi 36 mesi è riconosciuto fino al 66% per un altro anno e fino al 50% per ulteriori 12 mesi.


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