Fonte: - Marco Arcari - Docente Universitario, Cattedra Corporate Finance e M&A
European School of Economics-University of Buckingham (London)
- Centro Studi Finanziari, Giuridici e Sociali del Gruppo Editrice Le Fonti
In quest'articolo cercheremo di analizzare i recenti risultati dell'indagine sul
Private Banking promossa dal
Centro Studi Finanziari Giuridici e Sociali con la collaborazione scientifica della rivista
Family Office, di
Assofondazioni e della
Direzione Scientifica del Master in Private Banking, partendo da un breve excursus storico sul ruolo che i gestori della ricchezza hanno avuto sin dal Rinascimento nel nostro paese.
Riassumendo l'evidenza della ricerca e usando una metafora calcistica (siamo in un periodo di Europei) la squadra del Private Banking ormai gioca solo in difesa, cercando di far passare il minor numero di insidie possibili.
Ma purtroppo l'altro lato della medaglia ci spinge a fare le medesime considerazioni riguardo agli stimoli sociali ed economici, sempre più filtrati e saldati da un istinto di conservazione che mal si concilia con i tempi e ritmi dell'economia globalizzata. Permettetemi di fare un preambolo storico dipingendo il mestiere di
banchiere nell'Italia del Rinascimento, rinomati per la loro attività professionale in campo finanziario ma anche capaci di sostenere e far crescere il movimento culturale del Rinascimento nel senso più pregnante attraverso la
promozione del mecenatismo.
Una fioritura di arti, letteratura, architettura, scultura (oggigiorno definibili opere pubbliche e media), che ancora oggi rappresentano nel sentire collettivo l'Italia viva, intellettuale, memorabile.
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