Ultimamente si fa un gran parlare dell'
intelligenza artificiale e, in particolare, del suo utilizzo in tanti aspetti della vita quotidiana. Potenzialità da una parte, rischi dall'altra. Per questo, la Commissione Ue è al lavoro per conciliare
tecnologia ed etica.
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un’assistenza sanitaria migliore a un trasporto più sicuro e un’agricoltura più sostenibile", l’intelligenza artificiale (Ia) "può portare grandi benefici alla nostra società e alla nostra economia” ha affermato Andrus Ansip, vice commissario Ue per il Mercato digitale è intervenuto durante la sessione plenaria del Comitato economico e sociale europeo (Cese). Il Vice presidente ha poi aggiunto che il cammino è "ancora lungo, ma piano piano si sta creando l’ambiente giusto per far sì che l’Europa tragga il massimo da ciò che l’intelligenza artificiale può offrire".
Un esempio su tutti?
In campo sanitario i robot e l'intelligenza artificiale possono analizzare i dati dei pazienti, migliorare la diagnostica e supportare i chirurghi negli interventi critici.
UN TEAM D'ESPERTI TARGATO UE - Proprio in quest'ottica e per raggiungere questo obiettivo la Commissione Ue ha deciso di istituire un gruppo di lavoro sull’intelligenza artificiale per raccogliere contributi di esperti e soggetti interessati. Il team elaborerà una proposta di linee guida sull’etica dell’ IA, basandosi sulle direttive del Gruppo europeo di etica delle scienze e delle nuove tecnologie. Per far parte della squadra di esperti informatici basterà presentare le candidature
entro il 9 aprile.
VANTAGGI E PERICOLI - Solo lati positivi? Ovviamente no. Grandi vantaggi ma anche qualche pericolo.
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Le nostre Ai devono fare quel che vogliamo che facciano" - Sono in tanti, infatti, a mettere in guardia dai rischi. A lanciare il monito era stato il celebre astrofisico inglese Stephen Hawking recentemente scomparso che aveva espresso apertamente i suoi timori sull'intelligenza artificiale. "Siamo sulla soglia di un mondo completamente nuovo. I benefici possono essere tanti, così come i pericoli" ha detto. "E le nostre Ai devono fare quel che vogliamo che facciano".
"Non possiamo prevedere cosa riusciremo a raggiungere quando le nostre menti verranno amplificate dalle Ai. Forse, con questi nuovi strumenti, riusciremo a rimediare ai danni che stiamo infliggendo alla natura e forse potremmo essere in grado di sradicare povertà e malattie. Ogni aspetto della nostra vita verrà trasformato. Ma è anche possibile che con la distruzione di milioni di posti di lavoro venga distrutta la nostra economia e la nostra società", aveva detto.
Alla luce di ciò, non resta che sottolineare la necessità di una
gestione etica tenendo bene a mente che la
tecnologia, di per se stessa, non è né buona né cattiva, semmai è il suo utilizzo (quando eccessivo e non regolamentato) a renderla tale.
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