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Rifiuti, la patrimoniale occulta per le famiglie

Arriva la TARES, la nuova tassa per la gestione dei rifiuti, un nuovo salasso per le famiglie.

Una nuova mini patrimoniale per le famiglie

La nuova Tassa sui rifiuti, sommata all’IMU, avrà l’effetto di una patrimoniale sulla prima casa, anche se sarà ripartita nel caso in cui una famiglia vive in un’abitazione in affitto, perché in questo caso il costo ricadrà sul residente e non sul proprietario.
A parte questa notazione, uno studio dell’Osservatorio sulla fiscalità locale del Servizio politiche territoriali della UIL, stima una stangata media a famiglia di circa 80 euro in più all’anno (il 37,5% in più), che si aggiungeranno ai 225 euro medi pagati quest’anno con la vecchia TARSU o TIA, già in aumento del 2,4% rispetto al 2011 ed un aggravio del 14,3% rispetto agli ultimi 5 anni.

Ciò significa, che nel 2013 con la nuova tassa si pagheranno in media 305 euro, che peseranno mediamente più dell’IMU sull’abitazione principale. E’ vero che, con la nuova tassa si risolve l’annoso problema dell’IVA sulla TIA, che non sarà dovuta, così come non saranno più dovute le Addizionali ex eca (10%) sulla TARSU, ma la norma prevede che il prossimo anno andranno coperti integralmente i costi del servizio per lo smaltimento dei rifiuti.

E considerando il fatto che, attualmente i Comuni coprono mediamente il 79% del costo del servizio sulle utenze domestiche, l’aumento solo per questa parte sarà mediamente di 53 euro. A ciò vanno aggiunti ulteriori 27 euro medi, per la parte servizi indivisibili dei Comuni (illuminazione pubblica, polizia locale ecc.), in quanto ci sarà una sovra-tassa che varierà, a facoltà dei Comuni, da 30 a 40 centesimi al mq. Le presunzioni sono state effettuate sui dati delle bollette della tassa/tariffa sui rifiuti in 89 città capoluogo di provincia su una famiglia campione composta da 4 persone che vive in un appartamento di 80 mq.

Il combinato disposto (costo del servizio più la parte relativa servizi) porterà nelle casse pubbliche circa 1,9 miliardi di euro in più, che si aggiungono ai 7,6 miliardi di euro pagati nel 2012.

La situazione è ancor più grave se si considera il trend della tassa sui rifiuti, che oggi è divenuta un reintegro indispensabile per il costo sostenuto dagli Enti locali, dopo il drastico taglio delle risorse dell’Amministrazione centrale. Già la TARSU mostrava infatti tassi di crescita a due cifre in molte città capoluogo, come Napoli e Matera, che hanno registrato nel 2012 crescite superiori al 30%, o Milano, che ha evidenziato un aumento del 20%.

Anche l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre conferma che il trend della tassa sui rifiuti segna una crescita esponenziale. Negli ultimi 10 anni la spesa media per le famiglie italiane è cresciuta del 60,9%: se nel 2002 si spendevano 124 euro, nel 2012 l’importo medio ha toccato i 327 euro. Ora con la TARES la situazione è destinata a peggiorare.

La CGIA ha provato a scomporre l’aumento previsto della tassa sui rifiuti di 1,9 miliardi di euro, che porterà il gettito complessivo a circa 8 miliardi. La stima è stata calcolata sottraendo dalle spese assunte dalle stesse Amministrazioni comunali per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti (7 miliardi di euro) le entrate derivanti dall’applicazione della TARSU o della TIA (6,1 miliardi di euro). La differenza tra i due importi dà luogo a 0,9 miliardi di euro. A questa cifra va aggiunto 1 miliardo di euro circa che viene ottenuto con l’applicazione della maggiorazione di 30/40 centesimi a metro quadrato prevista dalla Tares a carico del titolare dell’immobile (quest’ultimo miliardo è stato stimato dalla Relazione tecnica allegata al decreto legge "Salva Italia" del 2011).

Quel che ci si domanda è: “Perché con la TARES il legislatore ha stabilito che in ogni Comune le entrate di questa nuova imposta dovranno coprire interamente la spesa sostenuta per la realizzazione del servizio? Ma soprattutto, per quale motivo con la tassa sui rifiuti si devono obbligare i contribuenti a pagare servizi (illuminazione e manutenzione strade) che nulla hanno a che vedere con la gestione dei rifiuti stessi?

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