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La tariffa bioraria è anche bi...conveniente?

Al via la tariffa bioraria
Dal 1° luglio è arrivata in Italia una piccola "rivoluzione" nel mondo dell'energia elettrica: la tariffa bioraria. Con la tariffa bioraria si pagherà l'energia elettrica consumata a seconda della fascia oraria in cui la si utilizza. Ci saranno momenti della giornata più costosi, ovvero dalle 8.00 alle 19.00, e momenti più convenienti (dalle 19.00 alle 8.00, nei week end e nei giorni festivi).

Lo scopo dell'iniziativa, spiega l' Autorità per l'energia elettrica e il gas, è molteplice. Innanzitutto "ogni singolo consumatore potrà pagare in modo più giusto ed equo, più vicino al vero costo di produzione dell'elettricità che varia a seconda dei diversi momenti". Nell'insieme, il risparmio a favore della collettività delle famiglie e dei piccoli consumatori, sarebbe di oltre 200 milioni di Euro l'anno.
In secondo luogo, "lo spostamento di parte dei consumi nelle ore più convenienti potrà contribuire a ridurre la punta di domanda elettrica e, di conseguenza, evitare l'utilizzo delle centrali meno efficienti e più inquinanti, favorendo un generale abbassamento dei costi".

In particolare, l'Autorità per l'energia stima che, se l'insieme delle famiglie italiane spostasse il 10% dei consumi nei periodi più favorevoli, si otterrebbe una riduzione di 450 mila tonnellate l'anno di anidride carbonica (CO2), equivalente alle emissioni di una centrale in grado di soddisfare i consumi di una città di circa 500 mila abitanti. In termini economici, si risparmierebbero circa 9 milioni di Euro l'anno per minori emissioni di CO2, circa 80 milioni come costo per il combustibile e oltre 120 milioni come costi di impianto.
L'ambiente, non c'è dubbio, ringrazia, e questo non è poco.

Ma per quanto riguarda le tasche degli italiani, è tutto oro quello che luccica?
L'Autorità stima che a fine anno tutte le famiglie che non abbiano nel frattempo cambiato contratto scegliendo fra altre offerte sul mercato libero usufruiranno della nuova tariffa. Ovviamente chi non la volesse può liberamente scegliere altro.

Benissimo, viva la democrazia e la libertà di scelta, ma qui una considerazione viene spontanea: la vecchina che si ritrova il contatore elettronico e teleguidato e che di "default" passa alla tariffa bioraria, è consapevole della situazione?
Si, perché il proprio gestore l'ha informata nelle ultime bollette (senza però spiegarle precisamente costi e tariffe, come lamentano molte associazioni di consumatori).
Ni, perché sicuramente ci avrà capito poco o nulla.
No, perché non sa che andarsi a trovare una tariffa a lei eventualmente più congeniale le costerà telefonate, vagabondaggi su internet, confronto spasmodico di prezzi, chilowattora e quanto altro...

Le lamentele sulla scarsa informazione sono state tante che l'Autorità ha fatto una "lavata di capo" ai vari gestori intimandoli di diffondere più messaggi e più chiari.

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