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Donne e occupazione: il gentil sesso resiste meglio degli uomini alle intemperie del mondo del lavoro

Donne e lavoro un argomento che da sempre fa discutere.

Le donne si avvicinano sempre più al franchising

Sono le donne poi che si avvicinano sempre più al franchising: la percentuale di quelle che aprono punti vendita o offrono servizi al pubblico in affiliazione è in continua crescita, specie nell'ultimo quinquennio in cui la crisi ha raggiunto la sua fase acuta.

In Italia su 54 mila imprenditori affiliati nel 2012 il 38% sono donne, mentre erano il 31% nel 2008. Una crescita coerente con quella del comparto del franchising che occupa in Italia 186 mila commessi (oltre ai 54 mila affiliati titolari) e sta espandendosi all'estero con oltre 7 mila punti vendita, con un fatturato annuo di 180 milioni di euro nel 2012.
E' quanto rivela un'indagine sul franchising al femminile che è stata realizzata, per la prima volta, dalla fiera specializzata "Franchising Nord", interpellando nel settembre scorso un campione di 500 donne e 500 maschi tra i visitatori della fiera.

Tra le motivazioni, il sondaggio mostra uno spaccato per molti versi sorprendente, le donne, infatti sembrerebbero più selettive degli uomini nello scegliere il settore di affiliazione, più concrete nell'aderire alle proposte dei franchisor, più decise nell'affrontare la prima fase in cui si avvicinano allo start up: finanziamento e pratiche per l'apertura di un punto vendita, più fiduciose nei propri mezzi e, alla fine, più soddisfatte delle scelte compiute.

L'Italia non è fatta per le mamme che lavorano

Questa la bella notizia, ma c'è sempre un rovescio della medaglia, poiché il nostro Paese purtroppo non è fatto a misura di mamma. Confartigianato, infatti, se da una parte rileva il primato italiano nell'imprenditoria femminile, dall'altra mette in risalto che sono proprio le mamme lavoratrici quelle più penalizzate. Il mondo del lavoro tricolore, infatti, non sembra tener conto delle lavoratrici mamme che pagano a prezzo salatissimo lo scotto di scarsi investimenti nei servizi di Welfare che dovrebbero invece aiutare le donne a conciliare lavoro e famiglia.

La spesa pubblica nazionale per aiutare le mamme che lavorano a crescere i figli è pari a 20,3 miliardi, equivalente all'1,3% del PIL e inferiore del 39,3% rispetto alla media dei Paesi UE.
L'analisi rivela in particolare che in Italia la spesa pubblica per le prestazioni a favore delle nascite è pari a 3,1 miliardi, inferiore del 26,6% rispetto alla media europea, quella a sostegno della crescita dei bambini è di 2,8 miliardi, più bassa del 51,2% rispetto alla media UE, e quella a favore dei giovani under 18 è di 6,6 miliardi, inferiore del 51,5% rispetto all'UE.

Con questi numeri non c'è da sorprendersi se dopo la maternità molte donne preferiscono lasciare il lavoro e dedicarsi alla famiglia poiché il gioco non vale più la candela.
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