Le donne battono la crisiIl report, redatto dall'ISTAT, infatti, ha messo in luce un'impennata del
tasso di occupazione femminile che è salito al 41,6% dal 39,7% del 2007, con una crescita dell'1,2% rispetto al 2011, pari a
109 mila occupate in più. Ma non è tutto, poiché anche l'imprenditoria femminile è continuo in aumento. "
L'offerta di lavoro da parte delle donne, infatti, rimane in crescita sia rispetto agli anni passati che nei confronti della componente maschile". L'Istituto nazionale di statistica ha messo in risalto che le donne attive sono ora più del 42% della forza lavoro, contro il 40,5% registrato nel 2007 e
il terziario è il vero regno delle donne. Lo dimostra uno studio
Unioncamere, secondo cui il settore è il più privilegiato del "fare impresa" al femminile.
L'analisi dell'
Osservatorio sull'imprenditorialità femminile, ha rilevato che a giugno una su tre delle imprese alberghiere e di ristorazione hanno una donna alla guida. Stessa cosa per le aziende di noleggio, agenzie di viaggio e altri servizi di supporto alle imprese. C'è poi il
sorpasso al femminile sui settori che fino a poco tempo fa erano appannaggio esclusivo maschile. In particolare, le attività finanziarie e assicurative, immobiliari e le costruzioni.
Anche
Confartigianato conferma che le imprese femminili hanno resistito meglio alla crisi che ha colpito in maniera più pesante gli uomini. Lo studio dimostra infatti che tra il 2008 e il 2013 mentre gli imprenditori sono diminuiti dell'8,4% il numero delle lavoratrici indipendenti italiane (imprenditrici, lavoratrici autonome, libere professioniste) è diminuito sì ma del 6,7%, dunque meno dei colleghi maschi.
Ma non finisce qui perché la propensione imprenditoriale delle italiane è anche al top d'Europa facendo guadagnare al nostro Paese lo scalino più alto del podio per le attività autonome guidate da donne. Dopo l'Italia sono le
damen di Germania, a guadagnarsi la medaglia d'argento d'Europa, mentre il terzo posto spetta alle
ladies britanniche.
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