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Donne e occupazione: il gentil sesso resiste meglio degli uomini alle intemperie del mondo del lavoro

Donne e lavoro un argomento che da sempre fa discutere.

Le donne meno pagate degli uomini

In un mercato del lavoro che nel complesso ha risentito in pieno della crisi finanziaria, è stato proprio il gentil sesso a pagare il prezzo più salato in termini di riduzione degli stipendi reali. Dati alla mano, secondo la Banca d'Italia, tra il 2006 e il 2008 le retribuzioni reali nette mensili sono scese, per il complesso dei lavoratori dipendenti, da 1.454 euro a 1.408 euro (-3,2%). Per gli uomini il calo è da 1.584 a 1.553 euro (-1,95%), per le donne da 1.280 a 1.221 (4,6%).

Ufficio"Il calo - si legge nella relazione - è stato più intenso per le donne e nel Mezzogiorno, dove avrebbe interessato esclusivamente le fasce con retribuzioni più basse, mentre si sarebbe sentito di meno sul genere maschile occupato a tempo pieno". Inoltre, prosegue Bankitalia, "la quota di lavoratori a bassa retribuzione è complessivamente stazionaria, ma è aumentata fra le donne, prevalentemente fra quelle occupate a tempo parziale, nel Mezzogiorno e fra i lavoratori con meno di 30 anni e con età compresa fra i 41 e 50 anni".

Un divario imbarazzante che ha fatto gridare "vergogna" anche al presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, che durante un intervenendo a Bruxelles l'8 marzo, in occasione della giornata internazionale della donna, ha dichiarato: "è una vergogna che le donne siano pagate meno degli uomini per gli stessi lavori. E' una cosa che mi lascia senza parole, perché non ce ne sono per descrivere un'ingiustizia del genere". Martin Schulz ha poi aggiunto che "l'eguaglianza degli stipendi è uno dei temi centrali per raggiungere la giustizia sociale nel nostro Continente".

Poi, con riferimento ai dati statistici secondo i quali il 60% dei laureati in Europa sono donne, a fronte solo di un 3,2% di presidenti donne nelle grandi società, Schulz lo definisce un "divario scandaloso".
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