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Pagare, pagare, pagare... le bollette negli incubi degli italiani

In crescente aumento il numero delle richieste di sospensione del servizio elettrico per morosità. Eppure pagare di meno si può

Grazie al pacchetto "taglia bollette" si otterranno risparmi per quasi 2,7 miliardi

Gli italiani non riescono a pagare le bollette nonostante i numerosi provvedimenti presi dal governo, l’ultimo il "taglia bollette", che promette risparmi per circa 3 miliardi di euro nel 2015. A dichiararlo non solo il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ma anche il Ministero dello Sviluppo economico, Federica Guidi, spiegando che grazie al "taglia-bollette" contenuto nel decreto Competitività e agli altri provvedimenti attuati, imprese e famiglie spenderanno nel corso del 2015 molto meno.

Nel dettaglio, per le imprese il minore esborso ammonterà a 910 milioni mentre per le famiglie sarà pari a 313 milioni. Le ulteriori misure varate impatteranno positivamente per 771 milioni sulle aziende e per 694 milioni sui consumatori. "Sono numeri molto positivi: i provvedimenti attuati per incidere sui costi energetici delle imprese insieme ai segnali molto incoraggianti che arrivano dagli investimenti in nuovi macchinari rappresentano un'ulteriore prova che le scelte del governo per aumentare la competitività delle imprese vanno nella giusta direzione", ha affermato il Ministro dello Sviluppo Economico. La manovra dispiegherà i propri effetti complessivi, con gradualità, nel corso del 2015. Ulteriori riduzioni della spesa deriveranno, oltre che dal pacchetto a favore delle PMI, da altre misure su componenti regolate dalla bolletta e da interventi pro-concorrenza sul mercato elettrico.

Le famiglie trarranno beneficio anche dal calo dei prezzi dei combustibili, impiegati per la produzione di elettricità, e dalla riduzione del costo del dispacciamento. L’Autorità per l’Energia elettrica e il gas stima che i due fenomeni incideranno sulla spesa di una famiglia tipo (3 kW di potenza impegnata e consumi pari a 2700 kWh/anno) per circa il 3% nel primo trimestre. La riduzione per le PMI non energivore è ancora più significativa: su base annua si stima attorno all'8-10% in media, sebbene possano esserci differenze tra impresa e impresa. Secondo i calcoli effettuati, le misure messe in campo, comprese quelle con effetto una tantum, equivalgono a un risparmio medio di 740 euro su base annua per le 845 mila imprese in bassa tensione con potenza superiore a 16,5 kW e di circa 10.500 euro su base annua per le 100 mila imprese in media tensione non energivore.


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