La crisi mette a rischio la conservazione della nostra identità culturale
L'unica certezza oggi è la crisi, non solo nazionale, ma globale, che ha chiesto agli italiani anche più del dovuto, sottraendo al bilancio dello Stato risorse indispensabili anche per la sopravvivenza del patrimonio archeologico e culturale. Infatti, i finanziamenti del settore pubblico sono destinati a contrarsi, sia a livello locale che pubblico, come evidenzia la dinamica registrata dagli investimenti negli ultimi anni.
Il futuro del sistema culturale Italia si presenta, dunque, assai incerto, a causa dei tagli alla spesa pubblica imposti dalla crisi, ma anche in ragione dei tagli effettuati dal settore privato, che a causa della recessione ha ridotto le risorse destinate alla pubblicità ed alle "sponsorizzazioni", sottraendo linfa vitale alla crescita ed allo sviluppo dei nostri beni artistici.
L'attuale Governo si è mostrato sensibile a questa tematica, confermando che non saranno ridotte le risorse destinate ai beni culturali, né saranno deluse le attese degli italiani, e destinando una quota dell'otto per mille a questo scopo. Recentemente è stato anche approvato un piano di estensione dell'organico del Ministero, sbloccando le assunzioni.
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