(Teleborsa) -
L’economia italiana non ha registrato variazioni nel terzo trimestre dell'anno, mentre ha riportato una
crescita dello 0,4% rispetto al terzo trimestre del 2023. E' quanto annunciato dall'
Istat, che ha pubblicato oggi il dato preliminare del PIL.
La sostanziale stazionarietà del Pil lascia quindi
inalterata allo 0,4% la crescita acquisita già rilevata nel secondo trimestre dell’anno in corso.
Il terzo trimestre del 2024 ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2023.
La variazione congiunturale è la sintesi di una
diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell’
agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’
industria e di una
crescita del settore dei
servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.
Dal lato degli
impieghi si registra un
apporto positivo della domanda nazionale al lordo delle scorte e un
contributo negativo della
componente estera netta.
"
Il Paese è fermo! Con una variazione acquisita per il 2024 pari allo 0,4% l'obiettivo di avere una crescita per l'anno in corso dell'1% è diventato ormai un miraggio", afferma Massimiliano Dona, presidente dell'
Unione Nazionale Consumatori, aggiungendo "
a salvarci da un ribasso del Pil è solo il settore terziario, probabilmente trascinato dal turismo e, quindi, destinato a ridimensionarsi nel quarto trimestre. Preoccupante invece, in prospettiva, la forte riduzione dell'industria".