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La Manovra bis: un giro di vite anche sulle rendite finanziarie

I conti bancari: realmente più generosi?
La manovra bis, invece, sembrerebbe favorire i conti correnti, i conti deposito e i conti vincolati. Nelle tre tipologie di conti si passerà, infatti, da un'aliquota del 27% a quella del 20%. In particolare, quelli che offriranno gli interessi maggiori saranno probabilmente i conti deposito. Con i loro 7 punti percentuali in meno di tassazione è ovvio che dovrebbero lievitare i rendimenti.

Ma il condizionale è d'obbligo, visto che non è detto che questa riduzione della tassazione sugli interessi porterà necessariamente ad un rendimento netto futuro superiore, perché la dinamica dei tassi a livello internazionale è piuttosto incerta. I miraggi di facili guadagni potrebbero quindi svanire ben presto, visto che le banche avranno tutto l'interesse a ridurre i rendimenti. Cosa non improbabile, per esempio, per le banche online che nel corso degli anni hanno fatto di questi conti il loro cavallo di battaglia. In questa nuova situazione, dove l'aliquota del 27% viene ridotta al 20%, le stesse banche è facile che riesamineranno le loro scelte.

Nella situazione attuale e ammettendo che non vi siano variazioni contrattuali da parte delle banche, guardando ai conti deposito, vediamo in dettaglio cosa cambierà.

Prendiamo un esempio: proprio qualche giorno fa ING Direct ha alzato il tasso di interesse offerto sul Conto Arancio al 4,20% se vincolato a 12 mesi. Con questo aumento il conto deposito di ING si pone sul podio dei rendimenti. Mentre con l'attuale imposta, il rendimento netto è pari al 3,06%, con la nuova sarà il 3,36%. Quindi su 10.000 € si guadagneranno 336 € contro gli attuali 306,6. Saranno sicuramente meno convenienti, invece, i cosiddetti "pronti contro termine" (PCT), spesso proposti dalle banche come forma di investimento a breve termine come parcheggio temporaneo di liquidità, che fino ad oggi venivano tassati al 12,5%; da gennaio questo strumento verrà tassato al 20%. I PCT offerti da Che Banca! del gruppo Mediobanca, con scadenza a dieci mesi, che attualmente offrono un tasso lordo del 3,5%, con il nuovo regime passeranno da un tasso netto del 3,03% al 2,8%.

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