(Teleborsa) -
CGIL e
UIL scendono in piazza contro la
legge di Bilancio proposta dal
governo Meloni, annunciando uno
sciopero generale per il 29 novembre, senza la partecipazione della
Cisl. La protesta sindacale, che mira a ottenere una revisione della manovra, accentua le divisioni nel fronte sindacale e alimenta lo scontro con il governo. La premier Giorgia Meloni ironizza sulla
mobilitazione, giudicandola prematura rispetto all
’incontro previsto a Palazzo Chigi il 5 novembre, e sottolinea i provvedimenti a favore dei redditi bassi e dell’occupazione femminile inseriti nella legge.
La
Lega liquida la protesta come infondata, affermando che i sindacati scioperano contro un aumento dei redditi, mentre l’opposizione politica potrebbe appoggiare la mobilitazione. Lo sciopero sarà accompagnato da
manifestazioni locali, proprio mentre il Parlamento esamina eventuali modifiche alla manovra, che saranno presentate entro l'11 novembre.
La
CGIL e la UIL criticano la manovra in tema di fisco, sanità, e pensioni, rivendicando finanziamenti per i servizi pubblici e politiche industriali, oltre a interventi contro evasione ed extraprofitti. In contrasto, la Cisl, con il segretario Sbarra, apprezza gli interventi principali della manovra, creando ulteriori tensioni con i leader di CGIL e UIL, che la accusano di schierarsi in modo troppo favorevole al governo.