La direttiva inglese
E quale è la situazione "bonus" in
Gran Bretagna dove, non solo il governo ha dovuto predisporre un piano "di salvataggio" pubblico per impedire il default di alcuni colossi bancari, ma ha dovuto anche rilevare direttamente quote del capitale di banche in difficoltà, come avvenuto per il
Lloyds Group e la
Royal Bank of Scotland?
Anche in questo caso, in realtà, non vi è nulla ancora di deciso: il dialogo tra Governo e le potentissime banche inglesi sulla questione della retribuzione variabile ai top managers si trascina senza grossi risultati, al punto che l'Esecutivo è arrivato di recente a minacciare, ancorché in maniera poco credibile, un incremento della tassazione sulle istituzioni creditizie in assenza di passi in avanti.
Comunque sia, nelle more delle trattative, ciò che è certo è che si vanno moltiplicando i "rumors" provenienti dalla Royal Bank of Scotland dove, nonostante tutto, ci si starebbe organizzando per concedere "all'inglese" interessantissimi bonus al top management.
Dunque, in conclusione, pur nell'ambito di un panorama piuttosto sconfortante, forse qualcosa inizia a muoversi e, poiché più si mantiene alta l'attenzione dell'opinione pubblica sulla insostenibilità di alcune situazioni e più aumentano le probabilità di giungere a qualche soluzione accettabile, ben vengano anche alcune recenti proposte del
Comitato di Basilea volte a dare più trasparenza alla problematica in esame.
Secondo queste proposte, infatti, le banche saranno tenute non solo a comunicare la quantità dei bonus concessi, ma anche, più in generale, a rendere pubbliche le politiche di compenso adottate con particolare riferimento all'aggancio dei bonus al raggiungimento di obiettivi di medio periodo, alla possibilità di recuperare i bonus differiti in presenza di successivi risultanti deludenti etc.
Almeno così, in attesa della messa a regime di regole certe e valide "erga omnes", saranno i mercati e gli investitori stessi a giudicare se la "strategia" della banca nei confronti dei propri top managers sia improntata ad un giusto equilibrio o se invece sia solamente finalizzata a spingere questi ultimi oltre il limite massimo di rischio tollerabile pur di ottenere extra profitti. E ciò che accade quando si supera questa soglia lo abbiamo visto sin troppo chiaramente.
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