Prefazione
Molti reputano le fusioni e acquisizioni, come un naturale sviluppo della crescita di un'azienda, di fatto Greiner considerava le alleanze come la fase ultima di tale processo. Altri hanno argomentato che l'M&A rappresenti la fase finale, per taluni, preludio all'ultimo stadio dello sviluppo imprenditoriale, cioè "la morte".
Ironicamente, è proprio quando l'azienda è "sul letto di morte" o necessita "rifornimento" che il private equity entra, solitamente, in azione. Ragione per cui, sia Private Equity che M&A, appaiono come stretti parenti e alleati.
In realtà, a seguito soprattutto della recente crisi finanziaria, sembra vi sia la volontà di invertire la marcia, con avvertimenti per cui le banche dovrebbero essere rese più piccole, non più grandi. La questione è che, sebbene "grande è meglio", più un'azienda è grande e complessa, maggiori difficoltà si incontrano nel gestirla, soprattutto in periodi di recessione.
I tempi sono maturi per pensatori lungimiranti, nuove strategie e conoscenze. Inoltre, da qui l'esigenza di indagini come questa, le decisioni strategiche richiedono, come minimo, una base aggiornata di dati ed informazioni quantitative e qualitative. Il reale cambiamento strategico può derivare solo quando simili dati ed informazioni si trasformano in conoscenza, vero motore dietro a qualunque effettiva decisione di management. Questa analisi fornisce anche una visione d'insieme del pensiero globale da una prospettiva italiana e coinvolge svariati attori della società professionale. Una lettura piacevole e utile.
Prof. David Ward European - School of Economics
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