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Vademecum per il 730 precompilato: debutto previsto per il 15 aprile

Ad aprile ben 20 milioni di contribuenti si troveranno a sperimentare il tanto atteso 730 precompilato. Cos’è, cosa bisogna fare e quali sono le scadenze?

A molti italiani quest’anno il modello 730 costerà di più

Nonostante le promesse fatte nei mesi scorsi da autorevoli esponenti del Governo, per la stragrande maggioranza dei contribuenti italiani il modello 730 “costerà di più rispetto all’anno scorso”. A dirlo è il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che ha fatto un primo bilancio della situazione in cui buona parte dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che presenteranno la dichiarazione dei redditi si troverà ad affrontare nei prossimi mesi.

La confederazione artigiana fa notare che "sebbene il fisco abbia previsto che da quest’anno la maggioranza dei contribuenti possa integrare on line la dichiarazione precompilata, buona parte degli stessi dovrà integrare i modelli per poter dedurre/detrarre le spese mediche". "Un’operazione che, secondo l’Agenzia delle Entrate, interesserà oltre 14.300.000 modelli, pari al 71,5% su un totale nazionale di quasi 20.000.000 di modelli precompilati. A nostro avviso, almeno i 2/3 dei contribuenti, pari in termini assoluti a circa 10 milioni, saranno costretti a ricorrere ad un intermediario fiscale” dichiara Bortolussi.

Gli oltre 14 milioni di contribuenti che dovranno fare l’integrazione per avere la possibilità di detrarre le spese mediche e altri oneri diversi dagli interessi passivi, premi assicurativi e contributi previdenziali, avranno due possibilità: procedere autonomamente; richiedere la consulenza di un Caf o di un commercialista. Data la complessità dell’operazione, sarà molto difficile che un pensionato o una persona con poca dimestichezza con il computer opti per la prima possibilità: nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, ricorrerà ad un Caf o ad un professionista.

Da quest’anno, ricorda la CGIA, la compilazione dei modelli 730 fa scattare nei confronti dell’intermediario una responsabilità, in caso di errore, non solo delle sanzioni e degli interessi, come succedeva fino allo scorso anno, ma anche della relativa imposta, a prescindere che l’elaborazione del modello sia fatta in forma da compilare o precompilata. “Alla luce di ciò – conclude Bortolussi – i Caf, a seconda della complessità, stanno facendo pagare l’elaborazione dei modelli cosiddetti “precompilati” che, fino all’anno scorso, erano gratuiti. Una vera beffa: nonostante le promesse fatte nei mesi scorsi, la stragrande maggioranza dei contribuenti che dovranno modificare il precompilato sarà chiamata a pagare di più”.

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