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Vademecum per il 730 precompilato: debutto previsto per il 15 aprile

Ad aprile ben 20 milioni di contribuenti si troveranno a sperimentare il tanto atteso 730 precompilato. Cos’è, cosa bisogna fare e quali sono le scadenze?

Aprile sarà un mese pieno di novità dal punto di vista fiscale, per via del tanto atteso 730 precompilato, che cambierà la denuncia dei redditi a ben 20 milioni di contribuenti.

Innanzitutto bisogna sapere che il 730 precompilato interessa tutti i lavoratori dipendenti e pensionati che rispettano alcuni requisiti. E' una dichiarazione dei redditi già compilata che può essere accettata dal contribuente così com'è, oppure modificata e/o integrata prima dell'invio. Attenzione: il contribuente che riceve la dichiarazione dei redditi precompilata non è obbligato ad utilizzarla. Può, infatti, presentare, con le modalità ordinarie, il modello 730 o il modello Unico persone fisiche. Non sarà invece possibile fare 730 congiunti nella modalità precompilato.

Tra coloro che non riceveranno il documento ci sono: i contribuenti che rispetto all'anno d'imposta 2013, hanno presentato dichiarazioni correttive nei termini o integrative, per le quali, al momento della elaborazione della dichiarazione 730 precompilata, è ancora in corso l'attività di liquidazione automatizzata; i contribuenti che hanno avuto una partita Iva attiva almeno per un giorno nel corso del 2014; i contribuenti deceduti alla data di elaborazione della dichiarazione precompilata; i contribuenti minorenni; i contribuenti legalmente incapaci.

In linea generale, bisogna sapere che il modello sarà disponibile online a partire dal 15 aprile sull'area riservata del sito https://info730.agenziaentrate.gov.it. Per accedervi servono le credenziali Fisconline o il Pin dispositivo dei servizi online dell'Inps. Chi non le avesse, dovrà abilitarsi seguendo i link e le indicazioni riportate sullo stesso sito.

Si tratta di una vera e propria dichiarazione dei redditi nella quale l’Agenzia ha già inserito i dati su redditi, ritenute, versamenti e alcune spese detraibili o deducibili. Il contribuente deve solo verificare se i dati inseriti sono corretti. Quindi, a seconda dei casi, può: accettare la dichiarazione senza fare modifiche; rettificare i dati non corretti; integrare la dichiarazione per inserire, ad esempio, altre spese deducibili o detraibili.

L’Agenzia inserisce nel modello 730 precompilato i dati e le informazioni contenute nella Certificazione Unica (per esempio, i redditi di lavoro dipendente, i compensi di lavoro autonomo occasionale, le ritenute Irpef, addizionale regionale e comunale, i dati dei familiari a carico); alcuni dati contenuti nella dichiarazione dell’anno precedente (per esempio, le eccedenze di imposte non richieste a rimborso, gli oneri detraibili in più periodi d’imposta) e altri dati presenti in Anagrafe tributaria (per esempio, i versamenti effettuati con il modello F24); gli interessi passivi sui mutui in corso, i premi assicurativi e i contributi previdenziali e assistenziali, i contributi versati per lavoratori domestici.

Tra gli oneri non presenti, che vanno dunque integrati dal contribuente, ci sono invece le spese sanitarie (che verranno inserite in automatico nel 2016 grazie al recupero dei dati sul sistema tessera sanitaria), le spese per istruzione, le spese funebri, le erogazioni liberali, l’assegno al coniuge separato.
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