Una realtà fagocitata dall'EuroI mali della Grecia nascono dal suo disgraziato ingresso nell'euro, che forse non avrebbe dovuto aver luogo nei tempi e modi in cui è stato pianificato, ma che ha anche accusato l'impatto di una crisi senza precedenti, che nessuno aveva preventivato.
Ad acuire le difficoltà anche la
miopia dell'Europa, che ha imposto durissime misure di austerity, dietro la concessione degli aiuti internazionali.
Un sonoro "Basta!" è stato pronunciato di recente dal Presidente della Repubblica, Karolos Papoulias, che in occasione delle commemorazioni per la resistenza ha dichiarato: "I greci hanno dato il sangue e qualunque cosa potevano, nel 1940 ed oggi, hanno dato tutto... per superare la crisi. Ciò deve essere apprezzato dall'Europa. Il popolo greco non darà più altro".
Si è chiuso una decina di giorni fa l'ultimo round di
negoziati fra la Grecia ed i rappresentanti della Troika, termine che sta ad indicare il trio UE-BCE-FMI, che pur confermando i progressi fatti dal governo ellenico per risanare i conti, hanno sottolineato che vi sono
ancora alcuni problemi da risolvere in tema di riforme economiche. Più volte l'Eurogruppo ha bacchettato Atene per il ritardo delle riforme strutturali, mentre la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha accolto con un ghigno soddisfatto l'emergere di un surplus a livello di budget statale.
A spese di chi?
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