L'assicurazione obbligatoria sugli edifici
Questa la fotografia preoccupante che Paolo Clemente, responsabile del laboratorio prevenzione rischi naturali dell'ENEA, ha mostrato durante un'audizione alla Camera in cui è emersa la proposta di estendere all'intero Paese un'
assicurazione obbligatoria sugli edifici. L'assicurazione, secondo Clemente, ha due obiettivi fondamentali: il primo, "sollevare lo Stato dalle spese di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi", e il secondo, non meno importante, quello per i proprietari di valutare la sicurezza di tutti gli edifici visto che nessuna assicurazione sarebbe disposta a garantire un immobile che non sia stato costruito con criteri antisismici. La proposta di Clemente prevede, inoltre, che una parte dei soldi ricavati dall'assicurazione obbligatoria vada a confluire in un Fondo, volto a mettere in sicurezza gli edifici esistenti.
Secondo Clemente, grazie a questi interventi, nel giro di qualche decennio, si potrà "
migliorare notevolmente lo standard di sicurezza delle nostre costruzioni così da abbattere le conseguenze negative degli eventi calamitosi".
Le proposte dell'Enea sono molto interessanti ma certamente non prive di obiezioni, visto che le assicurazioni non sono enti benefici e quindi diventerebbe "impresa ardua" e molto costosa riuscire ad assicurare quegli edifici costruiti 40-50 anni fa. Per queste costruzioni, infatti, non è facile reperire il progetto di costruzione che diventa fondamentale per capire gli standard di sicurezza utilizzati per la costruzione. In questi casi la verifica richiederebbe indagini più approfondite sul sito e di conseguenza anche costi più elevati che possono arrivare fino a un massimo di 100 mila euro.
Chi sarebbe disposto a sostenere questi costi? D'altra parte, c'è da considerare che, se si lasciasse al singolo proprietario la facoltà di decidere se assicurare o meno il proprio immobile, probabilmente, pochi aderirebbero all'iniziativa. Ecco perché si paventa la necessità dell'assicurazione obbligatoria.
La strada è lunga e molto tortuosa, ma proprio per questo è stato istituito un
tavolo di lavoro tra ENEA, Federproprietà e due istituzioni professionali romane che sono l'associazione ingegneri e architetti e l'ordine degli ingegneri. Nel progetto è coinvolta anche l'ANIA (Associazione Nazionale delle Imprese Assicuratrici) pronta a collaborare con le istituzioni e ad approfondire il problema per cercare di trovare una soluzione.
Bisogna ricostruire con un assioma: "la sicurezza deve far parte del valore di una casa, perché una casa priva di sicurezza, non vale nulla", ha sottolineato Paolo Clemente. Prevenire, dunque è meglio che curare. Non è una banalità ma il punto da cui ripartire.
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