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Netflix sfida anche la TV italiana

L'arrivo di Netflix in Italia è confermato ed in molti lo aspettavano, ma cosa comporterà effettivamente tutto questo? Quali saranno le conseguenze e cosa significherà per i competitors?

La risposta dei competitors

Chi risente e risentirà di questo nuovo modo di fruizione dei contenuti sarà quindi la Pay tv.
Difatti, Netflix colpisce le grandi piattaforme: HBO di Time Warner, Fox di News Corp negli Stati Uniti, in Europa Sky, Canal Plus di Vivendi, Premium di Mediaset, Movistar di Telefonica.

Per questo motivo le major dell’intrattenimento stanno correndo ai ripari prima che si giunga ad una situazione senza via di uscita. La prima a muoversi in tal senso è stata Sky, che fino a poco tempo fa non aveva dato troppo peso alle strategie sull’online, ma si è trovata costretta a modificare i propri piani e ciò è dimostrato dalla recente campagna lanciata in alleanza con Telecom.

Sky Online ha iniziato a proporsi prepotentemente, soprattutto verso coloro che non sono abbonati Sky, prevedendo tre pacchetti.
I primi due sono prepagati mensili da 9 euro, uno per i film e l’altro per le serie tv mentre il terzo pacchetto, pagabile con carta di credito, consente la fruizione di singoli eventi, come ad esempio la partita di calcio o basket, la gara di Moto Gp o di Formula Uno.

Discorso analogo riguarda la creazione di Infinity, il servizio on demand di Mediaset che realizzato sulla scia di Netflix permette la visione di film, serie tv e fiction.

Due operazioni, quelle messe in atto da Sky e Mediaset, volte ad approdare anche loro sull’online; due iniziative che hanno avuto sì una buona risposta dal pubblico ma che comunque non sono sufficienti a contrastare l’espansione di Netflix in Europa. Infatti con l’arrivo della stessa in Italia forse è il caso di tenere vicino gli amici ma ancora più vicini i “nemici”.
Spieghiamo meglio quanto detto poco prima: l’applicazione sarà preinstallata su smartphone e tablet forniti dagli operatori telefonici, su smart tv e console ma la cosa veramente interessante è che potrebbe essere inclusa persino nei decoder di Mediaset e Sky.
I partner operatori potranno includere Netflix nelle loro offerte, ma nessuno, neanche coloro che forniranno la connettività, potranno averla in esclusiva.

L’abbonamento sarà di gran lunga più conveniente rispetto ai concorrenti Sky Online e Mediaset Infinity, ma bisogna anche tener conto che il catalogo di titoli sarà comunque più limitato; infatti quello statunitense può contare su ben 8.500 film; in Gran Bretagna, dove non c’è bisogno del doppiaggio, arriva a 3.000 pellicole, nel resto d’Europa sta tra 1.600 e poco più di 2.000 mentre Sky e Mediaset fanno nettamente meglio, con la seconda a quota 5.000.
Netflix potrebbe realizzare qualche anteprima, ma anche per le serie TV di successo dovrà rispettare gli accordi stipulati dai concorrenti.

Sembra quindi che Netflix, nato dall’ingegno di un uomo stanco di incorrere in multe sulla ritardata consegna di video a noleggio, stia cambiando completamente il modo di concepire la televisione: l’utente non siederà più sul divano a guardare ciò che la televisione propone ma sarà lui stesso libero di scegliere quella che più preferisce. E' così che Netflix “trascina” con sé tutte quelle altre aziende che per non perire saranno costrette ad imparare.

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