Chi può richiedere la NASpI e quali sono i requisitiDopo la
cancellazione dell’articolo 18, sostituito dal nuovo contratto a tutele crescenti, la NASpI dà un po’ di respiro ai lavoratori che si erano visti ridurre parte delle loro tutele e garanzie.
L’indennità viene riconosciuta ai
lavoratori dipendenti, compresi gli
apprendisti, ai soci lavoratori di cooperativa che abbiano stabilito con la stessa un rapporto di lavoro in forma subordinata e al personale artistico con contratto di lavoro dipendente.
Non riguarda invece i dipendenti a tempo indeterminato del settore pubblico e gli operai agricoli, categorie già tutelate da propri regolamenti.
Pena la perdita del diritto è importante che la domanda venga presentata entro 68 giorni dalla data di cessazione del lavoro.
I requisiti sono presto detti. In primo luogo occorre trovarsi in uno
stato di disoccupazione involontaria, rientra anche chi è stato licenziato o chi si è dimesso per giusta causa, in secondo luogo il richiedente deve aver
versato contributi per almeno 13 settimane nei 4 anni precedenti la perdita del lavoro e deve aver
lavorato per almeno 30 giorni nei 12 mesi prima dell’evento di disoccupazione.
Quindi a differenza del passato, al centro non c’è solo la contribuzione dell’ultimo periodo contributivo ma quella degli ultimi 4 anni, e non c’è più distinzione tra disoccupazione a requisiti “normali” e a requisiti “ridotti” che era stata introdotta dalle precedenti ASpI e Mini-ASpI.
Durata e importoLa durata della NASpI
varia a seconda dei contributi versati dal lavoratore e può arrivare ad un massimo di 24 mesi. Per calcolarla si tenga presente che viene corrisposta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni.
L’ammontare del sussidio invece viene calcolato sulla base della retribuzione media mensile, sempre degli ultimi 4 anni: se non supera i 1.195 euro sarà pari al 75% della stessa, se invece il tetto viene superato si aggiungerà a questa cifra il 25% della differenza tra i 1.195 euro e la retribuzione media mensile.
E comunque non oltre l’importo
massimo mensile di 1.300 euro.
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