Ma l'olio di palma nuoce alla salute?L'utilizzo di questo olio si è intensificato a seguito di un inasprimento della normativa dell'
Organizzazione Mondiale della Sanità nei confronti dei grassi idrogenati, come la
margarina, considerata quasi da subito nociva, che inizialmente veniva utilizzata come sostitutiva del burro. Sostanzialmente, quello che indirettamente si affermava è che esiste di peggio rispetto all'olio di palma.
Arrivando al dunque della questione e cioè se effettivamente l'olio di palma nuoccia effettivamente alla salute, la risposta è come tante volte nel mezzo, dipendendo tutto questo dalla quantità del nostro consumo.
Ad esempio, le proteine sono indispensabili per la crescita e per tante altre funzioni ma, se si eccede, si rischia di acidificare in maniera deleteria il sangue e di intossicare l’organismo per l’incapacità del rene di smaltire le scorie azotate.
Tornando alla nostra questione quindi, parliamo di grassi saturi che una volta riconosciuti, come tali vanno trattati. Per questo
va limitato il consumo perseguendo un’alimentazione sana ed evitando così problemi cardiovascolari che ne potrebbero derivare.
Va sicuramente moderato e controllato il consumo come dicevamo, ma bisogna levarsi dalla testa che faccia più male ad esempio del burro: di fatto la merendina industriale contenente olio di palma può essere buona, e/o sana o cattiva, e/o “insana” esattamente quanto e come lo può essere la torta fatta in casa dalla nonna che contiene il burro.
Il punto fondamentale della questione è quindi che in entrambi i casi non bisogna esagerare né con l'una e né con l'altra.
Una
soglia accettabile di consumo può aggirarsi intorno al 10% massimo sul totale delle calorie giornaliere, comprendendo grassi saturi sia di origine vegetale che animale.
In generale, va sottolineato che contro l’olio di palma non si registrano, perlomeno ad oggi, posizioni ufficiali da parte degli organi preposti a vigilare sulla nostra salute come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, il Ministero della Salute, né l’Istituto Superiore della Sanità.
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