I grassi saturi nelle preparazioni industrialiTentiamo però di fare un po' di chiarezza su quello che risulta essere uno dei temi più discussi negli ultimi tempi e vediamo innanzi tutto perché ha preso piede l'utilizzo dell’olio di palma e perché si usa.
Questo olio risulta essere un'eccezione rispetto agli altri di origine vegetale. Con la sua composizione simile al burro, è infatti composto principalmente da
grassi saturi e per questo si presta perfettamente alle preparazioni industriali.
E’ necessario aprire una piccola parentesi ed approfondire a proposito dei
grassi saturi.
I grassi saturi sono presenti in natura sotto forma principale di trigliceridi, di origine animale e vegetale; si riscontrano nella quasi totalità della componente grassa dei tessuti animali; possono essere anche di natura vegetale, come quelli dell’olio di cocco, di palma e di semi di palma; invece gli altri oli vegetali (girasole, mais, arachidi, ecc.) sono di norma costituiti principalmente da acidi grassi insaturi.
Dal 1950 la maggioranza degli studi ha evidenziato che il consumo di alimenti che contengano elevate quantità di acidi grassi saturi quindi i grassi della carne e derivati, del latte e derivati (cioè burro e formaggi), lo strutto, ed inoltre alcuni oli vegetali (olio di cocco, di palma e di semi di palma) sia
potenzialmente dannoso per la salute.
Tornando al nostro discorso ed alla perfetta adattabilità di tali oli alle preparazioni industriali, possiamo affermare che la caratteristica più vantaggiosa per l'industria alimentare è stato il prezzo nettamente inferiore rispetto ad altri oli vegetali e per questo negli anni tra 1964 ed il 1975 ne fu aumentata di circa tre volte l'importazione in America, paese dalle numerose multinazionali.
Questo è avvenuto principalmente perché l'olio di palma, oltre che costare poco per l'elevata offerta dovuta alla grande produttività delle palme e alla sua provenienza da paesi poveri come le Filippine, possiede "virtù tecnologiche" che altri oli, come per esempio quello di soia, non hanno.
Difatti, sono proprio tutti quei grassi saturi di cui si compone che fanno sì che l'olio di palma, come anche quello di cocco, si presentino allo stadio solido a temperatura ambiente ed irrancidiscano molto lentamente. In aggiunta, rispetto al burro per esempio, è del tutto insapore e garantisce una
conservabilità maggiore dei prodotti.
"