Scontrino fiscale addioL’annuncio di eliminare definitivamente gli scontrini e le ricevute fiscali incontra il favore del
segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi: "Finalmente si è capito che scontrini e ricevute fiscali non servono per combattere l’evasione fiscale, anche perché dalla lettura dei risultati emersi dall’attività di contrasto all’evasione effettuata dagli uomini del fisco è emerso che negli ultimi 3 anni oltre il 70 per cento dei controlli eseguiti dalla Guardia di Finanza sulla emissione di scontrini e ricevute fiscali ha dato esito negativo. Vale a dire che baristi, fruttivendoli, idraulici, carrozzieri, falegnami, commercianti, etc. etc. – contrariamente a quanto sostenuto dalle campagne denigratorie a cui sono periodicamente sottoposti - li emettono regolarmente. Solo il 30% circa di queste categorie è incorso nelle sanzioni comminate dalle Fiamme Gialle".
"Il fatto che 7 su 10 siano regolari conferma la nostra tesi: la stragrande maggioranza dei soggetti conosciuti al fisco rispetta le disposizioni previste dalla legge. Pare di capire che l’Amministrazione finanziaria – conclude Bortolussi – abbia deciso di concentrare maggiormente l’attività contro l’evasione/elusione fiscale non tanto su baristi o i pizzicagnoli, ma soprattutto verso quei soggetti che sono completamente sconosciuti al fisco e sulle grandi aziende che da anni hanno trasferito la sede nei Paesi a fiscalità privilegiata. Soggetti, questi ultimi, a cui è riconducibile la gran parte dei 91 miliardi di euro di evasione presente nel nostro Paese."
Favorevole all’iniziativa anche Confesercenti. Lo scontrino - spiega l’associazione - è uno strumento sempre più obsoleto e i cui costi di conservazione pesano sugli esercenti. "Anche in questo caso, però, bisogna trovare soluzioni che evitino di scaricare ancora una volta il costo di modernizzazione dei sistemi di pagamento, moneta elettronica inclusa, su imprese e consumatori".
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