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La Sanità pubblica prova a cambiare faccia

Nel frattempo cresce la sindrome dei nonni in fuga.

La sindrome dei nonni in fuga

Di fronte alle lunghissime attese per la sanità sempre più italiani, infatti, sono costretti a pagare di tasca propria i servizi sanitari che il pubblico non garantisce più. Secondo la ricerca Rbm Salute-Censis sul ruolo della sanità integrativa presentata al IV "Welfare Day", con 70 euro si risparmiano fino a 66 giorni di attesa. In poche parole pagando 70 euro in più rispetto a quanto costerebbe il ticket nel sistema pubblico si risparmiano 66 giorni di attesa per l'oculista, 45 giorni per il cardiologo, 28 per l'ortopedico, 22 per il ginecologo.

Nel 2013 rispetto al 2007, la spesa sanitaria privata degli italiani è aumentata del 3% a 26,9 miliardi di euro. Nello stesso arco di tempo la spesa sanitaria pubblica è rimasta quasi invariata.

E l'estero attrae sempre di più: 1,2 milioni di italiani sono andati a curarsi oltre confine, per la maggior parte anziani.

La sanità italiana, infatti, risulta essere poco accessibile agli anziani, che scappano nei paesi "low cost" per curarsi. A dichiararlo la Fipac Confesercenti che, in un Dossier, denuncia la condizione che subiscono molti over 65. "Da una parte farmaci troppo costosi, dall'altra l'impossibilità ad accedere alle cure mediche, hanno determinato quello che ironicamente abbiamo voluto chiamare il fenomeno dei nonni in fuga.

Gli over 65, strangolati da pensioni minime, impossibilitati ad affrontare i rincari dei costi di ticket e farmaci, sono ormai in fuga dal Servizio sanitario nazionale (SSN). Il Censis denuncia che, a causa dei costi della sanità, sono oltre nove milioni gli italiani che hanno rinunciato a curarsi: rimandano visite e interventi. Si rassegnano ad aspettare tempi biblici per esami diagnostici, non acquistano i farmaci che non sono rimborsabili dal SSN, di questi ben due milioni sono anziani, vale a dire quelli che ne avrebbero più bisogno. Un grave problema sociale, paradossale, se rapportato al costo del Sistema sanitario nazionale e ai tanti sprechi e scandali di cui è costellata la sanità pubblica in Italia, di cui la cronaca, anche giudiziaria, si è più volte occupata.

Le strade che i pensionati percorrono, per raggirare costi e lungaggini sono tre: le cure nei Paesi low cost, il trasferimento all'estero e l'utilizzo di Ambulatori sociali. Secondo gli ultimi dati disponibili, il 75% della popolazione anziana, preferisce restare in Europa, privilegiando le Canarie, la Grecia e Cipro. Tanti anche quelli che scelgono altre località, Marocco e Tunisia in Africa, Thailandia e Filippine in Asia, Repubblica Domenicana e Costarica nelle Americhe.

Bon voyage a tutti quindi!
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