Appena nato è già polemica...
Il conto corrente di base è stato ideato in due versioni. La prima tipologia sarà gratis ed esente da bollo per chi ha un ISEE sotto i 7.500 euro, mentre per chi ha un reddito superiore le banche si sono impegnate a prevedere un canone "moderato". Il conto, fra l'altro, comprende 6 prelievi di contante allo sportello, prelievi ai propri bancomat illimitati, 6 bonifici eseguiti e 36 ricevuti (come l'accredito dello stipendio o pensione). Le operazioni di pagamento con carta di debito sono illimitate. L'altra tipologia è invece destinata a chi percepisce pensioni fino a 1.500 euro al mese. In questo caso il conto è gratis, ma si paga l'imposta di bollo e le condizioni prevedono, fra l'altro, prelievi al bancomat e pagamenti ricevuti, entrambi illimitati.
Già prima del debutto di questo nuovo strumento, le polemiche non si sono fatte aspettare. A contestare sono state soprattutto le associazioni dei consumatori e dei pensionati, che ritengono questa nuova tipologia di conto corrente diretta ad un numero troppo ristretto di cittadini, suggerendo un innalzamento della soglia di reddito che ne consenta l'uso senza pagamento di bollo.
Le associazioni hanno lamentato, inoltre, l'esclusione delle stesse, nelle discussioni tra le varie istituzioni coinvolte (il Ministero dell'Economia, Banca d'Italia, Poste Italiane e ABI) alle quali avrebbero potuto dare un contributo decisivo. Uno strumento bancario che presenta, dunque, alcune evidenti criticità. Secondo le associazioni dei consumatori si tratta di una convenzione studiata con limiti di accesso e altre clausole che, sul piano pratico, tutelano molto gli istituti di credito e poco gli intestatari di conto. Il conto stesso, infatti, offre dei servizi limitati, non prevede remunerazioni attive e implica delle spese extra per operazioni oltre un certo limite.
Per concludere, i vantaggi sembra siano soprattutto per i clienti poco operativi e con basse esigenze di servizi; per gli altri rischiano di essere costosi e inefficienti.
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