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Il lifestyle made in Italy ai nostri giorni

Come è cambiato il lifestyle italiano
"Lifestyle", in italiano "stile di vita", un concetto psicologico relativo alla personalità individuale umana che può essere definito "come il modo di interpretare sé stessi all'interno della realtà nella quale si è naturalmente inseriti, ossia la vita". Ma sorvolando la psicologia adleriana (e wikipedia), come si può definire il lifestyle italiano?
Conosciamo l'american way of life, che per decenni è stato preso ad esempio un po' da tutto il mondo, ma dell'italian way of life cosa sappiamo? Perché, diciamocelo, la bollatura "italiani pizza e mandolino", nell'era postmoderna, sembra ormai datata...

Spulciando il web alla ricerca di elementi per cercare di definire il lifestyle italiano ci si imbatte in un sito in lingua inglese dove si riassume l'italian way of life. Nel testo si dipingono gli italiani come tipi cordiali e accoglienti che amano il relax ma anche le feste e le relazioni sociali, che spesso avvengono attorno ad una tavola. Anche bar, piazze affollate, pizzerie e lunghe chiacchierate (soprattutto di calcio) sono elementi distintivi del vivere italiano.

Chi sarà l'autore di tale panoramica sugli usi e costumi italiani? Una guida online turca? Forse il CTS svedese?

Ma no, è il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca che ha fornito una panoramica del Bel paese agli studenti stranieri che desiderino studiare un po' in Italia!

Dunque è così che ci vede il nostro Governo?

Ora, a parte la "cartolina" che il nostro Governo spedisce via internet agli aspiranti acquisti temporanei dello Stivale, cosa si può dire dell'italian style?
Che all'italiano (medio) piacciono le auto sportive o di grossa cilindrata, o che l'italiano non va più in Sardegna perché adesso tutti quelli che contano vanno a Formentera, oppure che i teenagers perdono le inibizioni sempre più presto, sono affermazioni derivanti da piccoli sondaggi che alla fine restano relegati nelle pagine dei settimanali di tendenza.

Ma queste sono, appunto, tendenze...

Purtroppo non esistono dati statistici più o meno ufficiali che illustrino mode e tendenze tricolori.
Quelli che ci vanno più vicino sono le maxi indagini biennali dell'ISTAT sullo stile di vita degli italiani. L'ultima di queste si ferma al 2008, e mette in luce alcuni aspetti di rilievo del modo di vivere del Bel paese.

Così si legge che dal 2003 sono aumentate le persone sole, mentre i figli "bamboccioni", ovvero celibi e nubili tra i 18 e i 34 anni che vivono ancora con le famiglie, sono rimasti sostanzialmente stabili.
Il 2008 si è caratterizzato come un anno negativo dal punto di vista della situazione economica delle famiglie, perché è tornata a crescere la percentuale di famiglie che percepiscono come peggiorata la loro situazione economica. Nonostante questo quasi nessuno ormai si fa mancare alcuni beni di consumo quali la lavatrice o l'automobile e continua ad aumentare la quota di famiglie che possiede il condizionatore. Però in molti si lamentano per le spese troppo alte legate alla casa.
Sempre nel 2008, tra i problemi del Paese considerati prioritari dalle persone di 14 anni e oltre prevalgono la disoccupazione e la criminalità. Seguono, ma già a molta distanza, la povertà, l'immigrazione extra-comunitaria, l'inefficienza del sistema sanitario e l'evasione fiscale.
In qualche campo della vita l'italiano sta cercando di avvicinarsi ai "virtuosi" paesi dell'Europa del Nord. Per esempio, sono aumentate le famiglie che fanno la raccolta differenziata o che si recano ai farmer market in alternativa ai menu globalizzati.

Nel frattempo, però, gli italiani sono sempre meno in forma ed anche in questo imitano un comportamento (negativo) dei paesi "ricchissimi".

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