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La TAV italiana viaggia su binari d'oro a 18 kt

Il contratto di concessione a TAV
1000 chilometri di linee che attraversano il paese da Torino a Salerno, "l'opera più importante ed estesa mai realizzata in Italia dal dopoguerra ad oggi per investimento, complessità e importanza strategica. Un progetto rivoluzionario, totalmente italiano nell'infrastruttura, nei treni e nel know how..."

Queste le parole usate dalle Ferrovie dello Stato per inaugurare il nuovo servizio di mobilità. Ma le Ferrovie omettono che la realizzazione dell'opera è stata macchinosa, complicata e... costosissima!

Andiamo per ordine.

Nel 1991 le Ferrovie dello Stato hanno affidato a TAV il Contratto di concessione per la progettazione, realizzazione e sfruttamento economico dell'Alta Velocità. TAV ha poi affidato sette "contratti di concessione" ad altrettanti contraenti generali senza alcuna procedura ad evidenza pubblica.
Importo complessivo dei sette contratti: 18.000 miliardi di vecchie lire, pari a poco meno di 9 mld di euro.
Secondo i dati ufficiali di TAV, a distanza di 15 anni dalla firma dei contratti il costo (ufficiale) era salito a 38,5 mld di euro.
I dati non ufficiali calcolavano invece che il costo complessivo era di oltre 14 mld di euro, lievitati nel 2006 a, udite udite, 88 mld di euro!
Nel marzo del 2007 l'AD di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti ha spiegato davanti al Senato il perché di tanti e tali costi, individuando cinque cause:

  1. se si fossero indette gare europee ci sarebbe stato un risparmio dei costi, più o meno di 4-6 milioni di euro a chilometro;
  2. se non fosse stato portato avanti anche il progetto di alta capacità per far viaggiare le merci più spedite, si sarebbero risparmiati circa 1,1 milioni per chilometro;
  3. se l'Italia avesse avuto una densità demografica, per esempio, come Francia e Spagna: 1,5-2 milioni al chilometro in meno;
  4. se l'alta velocità non si fosse concessa sistemi di sicurezza, segnalazione e tlc più all'avanguardia e costosi (arrivando in ritardo, il mercato offriva il top!), le spese al chilometro sarebbero state minori di 1,3 - 1,5 milioni;
  5. se governo ed enti non si fossero "fissati" sulla realizzazione di percorsi a basso impatto ambientale... voilà, 6/8 milioni in meno!

Ecco quindi, prosegue Moretti, che il costo medio delle linee che al marzo 2007 erano già state realizzate era di 32 milioni di euro a chilometro, contro i 10 milioni della Francia e i 9 milioni della Spagna.
Il costo delle linee in progettazione o realizzazione era invece di 45 milioni di euro a chilometro per l'Italia, 13 milioni per la Francia e 25 milioni per la Spagna.


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