E sempre cavalcando il tema della crisi, abbiamo chiesto se siano aumentate le rescissioni delle polizze pluriennali.
Per Fondiaria SAI, che ha operato un raffronto tra il primo trimestre del 2009 e quello 2008, è emerso un complessivo aumento degli annullamenti di polizze, senza sostituzione con altri contratti, frutto sia di disdette anticipate che di mancati rinnovi alla scadenza naturale. E' comunque cresciuto notevolmente il numero di annullamenti di polizze seguite da sostituzione con nuovi contratti (+34%), a dimostrazione di una sempre maggiore disponibilità a rivedere ed aggiornare le condizioni contrattuali sulla base delle esigenze espresse dalla clientela.
Molto diversa la situazione in Unipol dove la rescissione di polizze pluriennali Danni non sembra aver inciso in modo significativo e dove non sono previste operazioni di rinegoziazione di tali contratti in caso di un'eventuale disdetta.
Anche per SARA non si parla esplicitamente di rescissioni delle polizze quanto piuttosto di una tendenza della propria clientela alla riduzione delle spese, orientamento che fa si che, anche nell'ambito delle coperture obbligatorie (quale la RCA), si verifichi una maggiore negoziazione del premio, con richieste di soluzioni assicurative che prevedano un minor esborso. In particolare nell'ambito delle garanzie non obbligatorie, quale Incendio/Furto Auto, SARA ha riscontrato che la clientela sceglie più frequentemente di un tempo di ridurre le coperture o addirittura rinunciarvi.
La tendenza delle compagnie assicurative sembrerebbe quindi essere quella di proporre ai propri consumatori polizze assicurative il più possibile funzionali alle esigenze e ai budget familiari disponibili. Questo senza rinunciare a tutele ritenute necessarie ed economicamente vantaggiose e tese a coprire bisogni primari, quali ad esempio quelle legate alla salute, che sembra rimanere tra le polizze quella meno accessoria.
Di diverso avviso Adusbef e Federconsumatori, per i quali le compagnie assicurative, lungi dal voler venire incontro alle esigenze dei cittadini, starebbero facendo pagare proprio ai consumatori le avventure delle polizze index, linked e della finanza derivata.
In particolare Assicurazioni Generali, dopo la prima trimestrale in perdita, ha annunciato di aver proceduto ad un aumento medio delle tariffe RC Auto nella misura del 4%, al cui interno si possono registrare aumenti anche del 9-10 per cento per gli automobilisti poco virtuosi che avessero provocato un sinistro anche di lieve entità.
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