LE RAGIONI DEL SI'Votare sì anche per non continuare a dipendere dall'importazione di gas e petrolio incentivando la produzione di energia da fonti rinnovabili.
E' ovviamente una contestazione politica verso la linea del governo riguardo la strategia energetica.
C'è anche la
questione ambiente per tutelare il nostro mare; il lavoro delle trivelle provocherebbe danni alla fauna marina.
Il referendum del sì è in linea con quanto stabilito a
Parigi 3 mesi fa nella
conferenza COP21 sul clima, coerentemente con gli accordi presi con le altre economie mondiali.
LE RAGIONI DEL NOVotare no perché promuovere il settore idrocarburi significa ottenere vantaggi in termini economici e di occupazione. In caso di vittoria del sì, infatti, grandi imprese sarebbero costrette a chiudere le piattaforme facendo perdere il lavoro a migliaia di persone.
Saremmo anche costretti ad importare più gas dall'estero per bilanciare il fabbisogno interno. Importare di più significherebbe anche più petroliere nei nostri mari aumentando il
rischio ambientale.
I REQUISITI PER VOTARESul così detto referendum
No Triv, potranno esprimere la propria preferenza tutti i cittadini che hanno compiuto diciotto anni di età, bisognerà esibire un
documento di riconoscimento personale e la
tessera elettorale.
Per la prima volta anche
chi risiede temporaneamente all'estero potrà partecipare alla consultazione attraverso corrispondenza organizzata dagli uffici consolari.
Perché sia valido, il referendum deve raggiungere il
quorum, in poche parole, devono recarsi alle urne la
metà più uno degli aventi diritto al voto così come previsto dell'articolo 75 della Costituzione.
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