Ottenere l'Ecobonus con il solare termicoLa proroga introdotta dal
Consiglio dei Ministri si applica favorevolmente anche agli impianti
solari termici. La produzione di
acqua calda tramite impianto solare termico permette di risparmiare l’utilizzo di energia elettrica o gas combustibile. Non è comunque da confondere la tecnologia solare termica con la tecnologia fotovoltaica. Un impianto fotovoltaico produce corrente elettrica che, in base a quanto stabilito dalle normative e dalle disposizioni dell'ente
Gestore Servizi Energetici, viene immessa nella rete di distribuzione dell’energia elettrica.
Sono quindi, due scenari completamenti diversi: il solare termico consente di ottenere gli incentivi fiscali prorogati dal
D.L. del 4 giugno 2013 n° 63, mentre il fotovoltaico consente di ottenere le detrazioni configurate nella stessa disposizione governativa ma relative alle ristrutturazioni.
Sul
fotovoltaico e sul
V Conto Energia si tornerà con un’apposita rubrica, quello che interessa ora è mettere in evidenza gli aspetti legati alle detrazioni fiscali per gli impianti solari termici.
Questo particolare tipo d’impianto, trasferisce l’energia termica del sole all’acqua contenuta nell’impianto. Per far questo le parti costituenti il sistema sono rappresentate essenzialmente da un
collettore dell'energia termica solare, da un
accumulatore d’acqua calda e dalla tubazione idraulica necessaria.
Il
collettore solare è costituito da elementi che massimizzano l'efficienza di riscaldamento del sole per rendere la temperatura dell’acqua presente nell'impianto più alta possibile. L’acqua calda, messa in circolo da una pompa, alimenta lo scambiatore di calore presente nell'accumulatore. Quest'ultimo deve essere dotato del miglior isolamento termico possibile. L'acqua calda è così destinabile a scopi sanitari oppure impiegabile nell'impianto per la climatizzazione invernale dell'immobile.
E’ difatti possibile alimentare il circuito di riscaldamento domestico con l’acqua calda prodotta dall'impianto solare termico al fine di innalzare la temperatura dell’acqua presente nella caldaia e ridurre così l’energia necessaria a portare a temperatura l’impianto.
I
collettori solari possono essere collocati su qualsiasi pertinenza dell’immobile di proprietà dell’utente. La decisione in merito alla fattibilità tecnica si basa sull'esistenza nel sito d’installazione dei seguenti requisiti, che dovranno essere verificati dal progettista o dall'installatore in sede di sopralluogo:
- disponibilità della superficie necessaria per installare i pannelli;
- corretta esposizione e inclinazione della suddetta superficie.
Le condizioni ottimali per l'Italia sono:
- esposizione SUD, accettata anche SUD-EST, SUD-OVEST, con limitata perdita di produzione;
- in caso di fabbisogno costante di acqua calda durante l’anno, l’inclinazione consigliata è pari indicativamente alla latitudine;
- in caso di fabbisogno di acqua calda prevalentemente estivo, l’inclinazione consigliata è pari alla latitudine del luogo diminuita di 15°;
- in caso di fabbisogno di acqua calda prevalentemente invernale, tipicamente per sistemi solari per il riscaldamento degli ambienti, l’inclinazione consigliata è pari alla latitudine del luogo aumentata di 15° (50°-60°);
- assenza di ostacoli in grado di creare ombreggiamento.
In ogni caso, per quanto riguarda i tetti a falda, poiché le differenze di prestazioni alle diverse inclinazioni non sono particolarmente significative, il posizionamento dei collettori parallelamente alla falda è sempre da preferire per una migliore resa estetica e per la semplicità d’installazione.
Il dimensionamento di un impianto solare termico è il risultato del bilancio tra l’energia termica che può produrre l’impianto e i fabbisogni di calore dell’utenza. La produzione termica utile annua di un impianto solare, caratterizzato da una determinata superficie captante, può essere stimata abbastanza accuratamente attraverso un calcolo che tiene conto di:
- la radiazione solare annuale disponibile nel luogo d’installazione;
- un fattore di correzione calcolato sulla base dell’orientamento, dell’angolo d’inclinazione dei collettori solari ed eventuali ombre temporanee;
- le prestazioni tecniche dei pannelli solari, del serbatoio, degli altri componenti dell’impianto e dell’efficienza del sistema di distribuzione;
- il grado di contemporaneità tra produzione del calore e fabbisogno dello stesso da parte dell’utenza.
I fabbisogni termici dell’utenza devono essere attentamente calcolati in relazione al tipo di applicazione: produzione di acqua calda sanitaria, integrazione al riscaldamento degli ambienti, riscaldamento piscina.
Nelle
analisi tecniche ed economiche si usa accreditare l’impianto di una vita complessiva di almeno
20 anni. Nella pratica è opportuno considerare separatamente i componenti economicamente più significativi. I collettori vetrati piani, che sono attualmente i più diffusi, hanno una durata di vita superiore a 20 anni. Generalmente la
garanzia, fornita dai produttori sul mantenimento delle prestazioni energetiche, è di
5 anni, in alcuni casi può eccezionalmente arrivare fino a 10-15 anni. Anche per i
serbatoi, che rappresentano l’altro componente economicamente rilevante dell’impianto, la garanzia si estende normalmente a
5 anni. Per gli altri componenti la durata di garanzia è 2 anni.
Un impianto correttamente dimensionato, installato e gestito può tranquillamente
superare la vita “tecnica” sopra ricordata. A tal fine, è fondamentale prevedere un programma di manutenzione ordinaria e straordinaria che, mediante interventi periodici con cadenza in genere biennale, tenga sotto controllo lo stato dell’impianto e le prestazioni.
La detrazione fiscale accompagnata al risparmio energetico nei conti economici rende particolarmente interessante la proroga disposta dal governo.
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