L’Italia è seduta su una miniera d’oro e non lo sa... L'immondizia è diventato il business del nuovo millennio nel mondo, al punto che vi sono Paesi che acquistano ed importano immondizia per produrre risorse organiche utili al riciclo ed alla concimazione. Ma l’Italia viaggia controcorrente e, pur essendo seduta su una miniera d’oro, continua a pagare oneri salatissimi per smaltire ciò che altrove è una risorsa.
Il business dei rifiuti, dunque, rappresenta solo una fonte di costo per il contribuente, una fonte di finanziamento per lo Stato e gli Enti territoriali ed un giro d'affari milionario per pochi lungimiranti affaristi o per la criminalità organizzata (secondo Legambiente è un business che si aggira attorno ai 600 milioni di euro).
L’ultimo Rapporto Rifiuti Urbani dell’Ispra segnala che l'Italia produce all'anno 32,5 milioni di tonnellate di rifiuti, con un aumento più forte al Centro ed al Meridione.
Una risorsa mai sfruttata dall’Italia, per mancanza di una cultura del riciclaggio, per l’assenza di adeguate infrastrutture e, spesso, per le collusioni con la mafia. Il risultato è che la risorsa di trasforma in un costo, costringendo l'Italia a delegare ad altri Paesi questo lavoro, come il caso dell'Olanda, che importa la spazzatura napoletana a 109 euro la tonnellata, producendo energia rinnovabile ed altre risorse.
E intanto i contribuenti pagano, anche per servizi mai resi... Di recente, un blitz delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di 27 persone nella provincia di Catania, fra dirigenti e dipendenti di società che si occupavano della gestione dei rifiuti e funzionari pubblici collusi con la mafia. Tutto si reggeva su un servizio attivo solo sulla carta e mai reso alla cittadinanza!
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