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Una "casta che costa"

Una "casta che costa"... cara e che senza ritegno continua a tenersi stretti i propri privilegi, in barba alla mazzata dell'IMU.

Privilegi e sprechi della politica

E arriviamo ad uno dei punti più controversi che riguarda la ciclopica flotta, oltre 600.000, delle auto "auto blu", un argomento a lungo discusso che più di altri dà la percezione dei privilegi goduti dai politici; il ricco menu comprende poi le assicurazioni a tutela delle esigenze mediche dei parlamentari e dei loro familiari, con costo, ovviamente, a carico del bilancio parlamentare.

Uffici di rappresentanza e agenti di scorta a disposizione, con macchina di servizio permanente per gli ex Presidenti delle due Camere e per gli ex Capi di Stato. Di tutto, di più e non ci si fa mancare nulla nemmeno a piè di lista, con le decine di voci da rimborsare che, spesso e volentieri, "sfuggono" ai controlli e non vengono verificate.

Sta di fatto che le due Camere italiane sono, stando ad uno studio sui dati pubblici di bilancio del 2009, le più costose d'Europa. Si parla di una spesa complessiva di 1.581.158.419,74 euro, contro gli 875.592.657 euro dell'Assemblea e del Senato francesi e i 627.755.258 euro delle due Houses Britanniche.

Non si hanno dati più recenti in merito, ma ciò che interessa evidenziare è il doppio dei costi italiani rispetto a a quelli medi europei.

E allora, con che faccia di bronzo vengono chiesti agli italiani i sacrifici economici necessari per ridare tono alle finanze pubbliche? I sacrifici dei parlamentari, in quanto cittadini di uno Stato che evidenzia più che mai enormi differenze con chi amministra il potere, dove sono?

Di nuovo, com'è possibile che il Quirinale costi più del doppio della Casa Bianca?

Il nostro Presidente della Repubblica aveva sventolato il concetto di "sobrietà", eppure il costo complessivo della residenza presidenziale, 228 milioni di euro, stando al bilancio previsionale per il 2012, non ha confronti nel mondo. Solo per citare alcuni esempi, l'Eliseo costa meno della metà del Quirinale o ancora, Buckingham Palace costa addirittura un quarto del Quirinale che ha al suo interno un esercito di collaboratori, 1800, contro i 900 dell'Eliseo e i 400 di Obama; meglio di tutti i Britannici, che pagano uno sparuto plotone di circa 300 persone dedite alla custodia della residenza reale.

Ma gli sprechi non si fermano qui.

E' il caso delle amministrazioni delle Province, uno dei fallimenti più "cari" del governo Monti, la cui alienazione è sparita dalla Legge di Stabilità. Esse spendono approssimativamente 11,5 miliardi l'anno e la loro cancellazione avrebbe portato, secondo uno studio dell'istituto Bruno Leoni, ad un risparmio di ben 2 miliardi di euro. Tutto questo garantendo la riorganizzazione delle competenze ed il mantenimento dei posti di lavoro.

Questi sono solo alcuni esempi di spese che andrebbero razionalizzate e controllate con più attenzione. Ci sarebbe tanto altro da dire, e tanto da tagliare, ma la logica del fare è, a quanto pare, sconosciuta ai nostri amministratori. I tempi cambiano, ma i nostri politici rinunciano a tagliare ciò che andrebbe tagliato e continuano a veicolare un'immagine di poca serietà nei confronti dei cittadini.

Una "casta che costa"... cara. Una casta che senza ritegno continua a tenersi stretti i propri privilegi... in barba alla mazzata dell'IMU.

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