Come intervenire?
Dato questo scenario, è forse giunto il momento di convincerci che, semplicemente, non possiamo più permetterci il lusso, come in passato, di basare tutto sulle
valutazioni "tranchant" di 3 giudici del tutto indifferenti al fatto che ogni loro mossa possa avere gravi conseguenze non solo economiche, ma anche socio politiche su mercati resi isterici da tre anni continuativi di crisi.
Preso atto di ciò, appare quindi fondamentale intervenire tempestivamente almeno sul quarto livello della scala "Mercalli" prevedendo, ad esempio, che, in presenza della richiesta formale di aiuti da parte di un Paese membro in crisi conclamata, l'attuale meccanismo di valutazione del rischio Paese venga automaticamente sospeso (l'automatismo spunta le armi alla speculazione) ed il successivo monitoraggio della situazione sottratto alle Agenzie private di rating.
Risulta evidente, infatti, che un complesso piano di risanamento non si muove in maniera lineare, ma si sviluppa nel medio periodo, lungo un trend che potrebbe evidenziare, specie inizialmente, numerosi alti e bassi prima che il Paese in crisi imbocchi il ciclo virtuoso.
Né si può escludere, in corso d'opera, la necessità di ridefinire i target di periodo (vedi Grecia) o l'eventualità di erogare ulteriori interventi finanziari, comunque volti al raggiungimento dell'obiettivo finale.
Ed in uno scenario così composito non è assolutamente pensabile che il raggiungimento dell'obiettivo finale - che tra l'altro comporta enormi sacrifici per le popolazioni - possa essere in qualche modo ostacolato o reso più costoso dai giudizi "spot" o dalle esternazioni intempestive di 3 entità private che devono invece, almeno in questi casi, uscire di scena. Al loro posto saranno gli stessi organismi comunitari ed il FMI - coinvolti nell'intervento e responsabili dell'erogazione delle diverse tranche dei finanziamenti concessi - ad informare puntualmente i mercati sul rispetto del piano, sul raggiungimento delle tappe prefissate e sull'efficacia delle azioni intraprese.
E, francamente, il rischio che questi organismi possano subire indebite pressioni da parte di qualche governo, mi appare infinitamente inferiore rispetto al rischio che le sorti dell'Euro dipendano in buona misura dalle Signore del rating, tra l'altro ancora convinte di aver ricevuto una sacra ed intoccabile investitura "a divinis".
"