Qualità e controlli
Davvero il biologico è la salvezza dell'umanità e motivo imprescindibile per una lunga e sana esistenza?
Uno studio di Altroconsumo ha sollevato molte polemiche, rilevando per esempio che non sempre lo yogurt bio contiene meno additivi di quello convenzionale e che in alcuni biscotti biologici sono stati trovati ingredienti di scarsa qualità, come l'olio di palma, e la presenza di farina ricostituita (farina raffinata con l'aggiunta di cruschello) al posto di quella integrale.
Sembrerebbe, inoltre, che i
cereali bio contengano più
micotossine (tossine prodotte da muffe) rispetto ai cereali convenzionali, che le differenze tra le confetture bio e quelle "normali" sono minime, anche se le prime contengono più frutta e meno zuccheri, e che il latte è risultato privo di residui di tossine sia nei prodotti bio sia in quelli convenzionali.
"Che la miglior qualità del biologico possa essere un
bluff destinato a incrementare il giro di affari del settore, si può subito comprendere anche dalla legge che consente che un prodotto sia definito biologico anche considerando solo il 95% degli ingredienti. Ovvio che il restante 5% (che è tantissimo) potrebbe contenere schifezze di ogni tipo, come per esempio grassi vegetali idrogenati, denuncia Altroconsumo.
Inoltre, non è vero che gli alimenti non vengono mai
raccolti acerbi: alcuni frutti possono essere raccolti acerbi e fatti maturare artificialmente in magazzino, dove vengono conservati prima a basse temperature e poi vengono trattati con il gas etilene, proprio come viene fatto con gli stessi frutti coltivati convenzionalmente.
E non è vero nemmeno che i prodotti bio sono più controllati, dato che per legge l'
organismo di controllo deve effettuare una ispezione fisica almeno una volta all'anno, ma tante colture hanno un ciclo di produzione molto breve, al di sotto dell'anno, e quindi la stragrande maggioranza dei prodotti rischia di rimanere esclusa da ogni controllo.
I "
bio-scettici" sostengono, poi, che non vi sono evidenze scientifiche che dimostrino che il biologico abbia migliore qualità nutrizionale e che allevamenti e colture "nature" consumano addirittura più acqua e energia di quelli intensivi.
Da quale parte stare a questo punto diventa una questione puramente personale. Il non plus ultra sarebbe che tutto il mondo adottasse metodi di
allevamento e coltura eco-friendly e non dannosi per la salute.
Come per tutte le cose, in Italia vi sono bio-convinti e detrattori. L'unica certezza al momento sono i prezzi, che restano decisamente poco abbordabili da chi arriva a stento a fine mese. Cibi bio? Roba da ricchi...
"