Verso Basilea 3
In primo luogo, quindi, l'incapacità di reazione di Basilea 2 all'urto dell'onda anomala è derivata da un problema di tempi di "approntamento" del modello verosimilmente non comprimibili. Per quanto concerne, invece, l'accusa di essere una delle cause della sottocapitalizzazione delle banche, non si può trascurare che la necessità irrinunciabile di applicare gradualmente il modello di Basilea 2 abbia reso di fatto impossibile prevedere, "ab initio", requisiti di capitale più stringenti rispetto a quelli adottati. Una stretta iniziale sulla "qualità" o sulla "quantità" del patrimonio (di fatto il materiale di costruzione e l'altezza delle dighe), avrebbe sicuramente migliorato la capacità di risposta del patrimonio, ma avrebbe, al contempo, inaridito i flussi creditizi destinati alle imprese. Tanto è vero che, a seguito della crisi, le correzioni previste da Basilea 3 interverranno, appunto, sul
miglioramento della qualità del patrimonio di vigilanza, ma agiranno in un numero assai congruo di anni proprio per renderle maggiormente tollerabili da parte del sistema.
In secondo luogo, all'attuale stadio di applicazione, Basilea 2 non avrebbe potuto, anche volendo, causare una reale
sottocapitalizzazione del sistema in quanto questa ipotesi è essenzialmente connessa all'adozione (attualmente assai limitata) da parte delle banche dei sistemi più complessi previsti dal modello. Infatti, è solo nell'ambito di questi - e soprattutto del sistema "avanzato"- che le stesse sono autorizzate a determinare" in casa", con una significativa autonomia, la quantità di patrimonio da detenere a fronte dei propri rischi con conseguente possibilità che, in qualche caso, strategie imprudenti o errori nella valutazione dei rischi possano portare le banche a sottostimare la quantità di patrimonio necessario a fronteggiare eventuali "perdite inattese". Tuttavia, a questo proposito, bisogna evidenziare che, ad esempio in Italia, all'appalesarsi della crisi, nessuna banca era stata ancora autorizzata dalla Banca Centrale, secondo una politica di prudente gradualità, ad utilizzare i metodi "avanzati" e solo 3 dei principali gruppi applicavano il metodo "intermedio" nel quale la autonoma determinazione del patrimonio è assai limitata e sottoposta a stringenti vincoli.
Dunque, Basilea 2 sicuramente non era pronta (e non poteva esserlo) ad affrontare l'impatto dell'onda anomala, sicuramente ha evidenziato, sotto stress, malfunzionamenti cui Basilea 3 cercherà di porre rimedio, ma forse non può essere additata come causa primaria della sottocapitalizzazione del sistema bancario. Anzi, a ben vedere, bisogna riconoscere al modello il merito di avere spronato le banche verso un concreto, ancorché graduale, rafforzamento: guardando sempre all'Italia, infatti, è vero che le nostre banche sono tuttora, in media, meno patrimonializzate rispetto alle europee, ma è anche vero che i nostri 5 principali gruppi hanno sostenuto nell'ultimo biennio un ingentissimo sforzo che ha consentito al famigerato
Core Tier one ratio (l'indicatore principe della solidità delle banche) di passare da un preoccupante 5,8% di fine 2008 all' attuale, ben più confortante, 7%.
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