Quanto risparmiano i separati?
Per capire come veramente funziona, vediamo qualche esempio.
Pagamento delle imposte La dichiarazione dei redditi viene fatta dai coniugi individualmente. Ognuno dunque ha il proprio reddito e ne versa la relativa
imposta IRPEF.
Nel caso di separazione il marito dovrà corrispondere un assegno mensile alla propria moglie e tale assegno andrà decurtato dal suo reddito sotto la voce di "oneri deducibili". Il reddito imponibile quindi soggetto a tassazione diminuirà. Vediamo come.
Il Sig. Rossi dichiara un reddito complessivo di 75.000,00 euro. L'aliquota da applicare secondo lo scaglione di reddito è del 41%. L'imposta lorda da versare è di 30.750,00 euro.
Ora supponiamo che il Sig. Rossi deve corrispondere un assegno alla moglie di 20.000,00 euro all'anno. Tale importo andrà a concorrere alla riduzione del reddito complessivo che di conseguenza sarà di 55.000,00 euro cioè: 75.000,00 - 20.000,00 = 55.000,00
In questo caso l'aliquota da applicare sarà del 38% (e non più del 41%) e l'imposta lorda da versare sarà pari a 20.900,00.
Il Sig. Rossi risparmia così 9.850,00 euro di tasse da pagare. (30.750,00 - 20.900,00 = 9.850,00)
Acquisto di un immobile Il Signore e la Signora Rossi decidono di comprare una nuova casa oltre a quella già di proprietà.
Anche il costo della casa concorre alla riduzione del reddito complessivo sotto la voce "
deduzione per abitazione principale". Ma se i signori Rossi sono già proprietari di un immobile non possono beneficiare di tale deduzione in caso di acquisto di una seconda casa.
Quale migliore soluzione per usufruire di tale beneficio? Ancora una volta la risposta è: la separazione.
Il Signor Rossi si intesta una casa come abitazione principale e così fa anche la Signora Rossi. Anche in questo caso i redditi imponibili di entrambi si ridurranno sensibilmente e di conseguenza la relativa tassa da pagare.
Tasse universitarie La famiglia Rossi cresce e i figli decidono che per un futuro migliore sarebbe opportuno laurearsi. I Signori Rossi, quindi, dovranno fare i conti con le tasse universitarie In questo caso viene preso in considerazione il reddito cumulato di entrambi i coniugi, dichiarando il valore
ISEE.
L'ISEE è l'indicatore della situazione economica equivalente, è uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie italiane. L'indicatore tiene conto di reddito, patrimonio (mobiliare e immobiliare) e delle caratteristiche di un nucleo familiare (per numerosità e tipologia).
Quindi, se il reddito cumulato della famiglia Rossi è di 42.000,00 euro ed il valore ISEE è di 15.789,47 euro, la tassa universitaria varierà tra 273,00-293,00 euro circa a seconda poi del gruppo di studio scelto dal proprio figlio.
In caso di separazione, prendiamo ad esempio un reddito del coniuge di 22.000,00 euro con un valore ISEE dichiarato di 8.270,68 euro. La tassa da pagare varierà da 152,00 a 179,00 euro a seconda del gruppo di studio scelto. Notevolmente ridotta rispetto all'esempio sopra descritto. Va precisato che tale conteggio fa riferimento solo all'importo della seconda rata. Su tale rata, infatti, si applica una riduzione dell'importo delle tasse di iscrizione, determinata in base all'ISEE dichiarato contestualmente al pagamento della prima rata.
Esenzione al costo del Ticket La famiglia Rossi deve fare i conti anche con le
spese sanitarie. Ai fini dell'esenzione per motivi di reddito, è necessario prendere in considerazione il reddito complessivo del nucleo familiare (somma dei redditi dei singoli membri del nucleo) riferito all'anno precedente.
Insomma, le nozze non rappresentano più il sogno di milioni di italiani: per molti, per stare bene insieme, non serve più una fede al dito!
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