Filiera che hai, impatto economico che troviLa filiera ha anche un forte impatto economico. E non si parla solo di formazione dei prezzi, ma anche di delicati equilibri economico-finanziari.
Secondo una ricerca pubblicata sul sito di
Federalimentari, l'insieme degli operatori delle diverse fasi della filiera agroalimentare garantisce un contributo di primissimo piano all'economia italiana pari all'8,4% del PIL e al 12,6% degli occupati.
Per ogni 100 euro che si spendono in Italia per l'alimentazione, 27 euro sono costi esterni di filiera. Accorciando i passaggi che un bene o cibo compie prima di arrivare al consumatore, il prezzo potrebbe dunque scendere. Il condizionale è comunque d'obbligo perché molto dipende dal tipo di prodotto.
Secondo Coldiretti nella filiera ortofrutticola fresca si possono avere fino ad 8 passaggi dal produttore al consumatore e il prezzo di
una passata di pomodoro è composto per il 91,4% da costi di filiera, per l'8,6% dal costo del pomodoro stesso. Discorso simile per cereali e vino, diverso per la carne bovina, dove i costi di filiera superano solo di poco quelli di produzione anche se il numero di passaggi è lo stesso molto elevato.
L'Italia, pur essendo un Paese molto attivo a livello di produzione, deve affrontare alcuni problemi a livello di filiera, prima di tutto quello dell'estrema polverizzazione della fase produttiva, ma anche un grado di concentrazione nella fase distributiva/commerciale non ancora allineato ai principali paesi europei e la dipendenza dall'estero per molte produzioni agroalimentari (anzitutto materie prime agricole).
Al di là dell'aspetto economico, pur molto importante, in questo momento la possibilità di ricostruire tutti i passaggi di un bene, sapendo chi e dove ha prodotto cosa, sembra utopia. Anche se, nell'era dell'informatizzazione, basterebbe davvero un clic!
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