Idee imprenditoriali "alternative" di successo: dall'agricoltore all'inventore di AppVista la criticità della situazione molti giovani decidono di ritornare alle origini, o meglio all'agricoltura. Il
settore agricolo, infatti, risulta essere al momento la sola valvola di sfogo per le giovani leve italiane, facendo registrare un incremento dei lavoratori dipendenti del 3,6%, a fronte di una disoccupazione dilagante in tutti gli altri comparti economici. Secondo un'analisi condotta da
Coldiretti, sulla base dei dati Istat relativi al 2012, "si stima che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani e immigrati che hanno abbondantemente superato quota centomila". Secondo l'analisi a crescere in futuro sarà la domanda di livelli più elevati di professionalità, in particolare le figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o la gestione di attività che oggi si sono integrate con quella agricola all'interno dell'azienda: dalla vendita diretta dei prodotti tipici alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell'uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici.
Molti giovani hanno deciso di lasciare le città e spostarsi in campagna, indebitandosi per comprare un pezzo sufficiente di terra per far vivere dignitosamente la propria famiglia o addirittura per generare utili, come dei veri e propri imprenditori, anche se di campagna piuttosto che di città.
Ci sono persone che oltre al classico orticello si sono ingegnate per realizzare con mezzi propri i saponi e i detersivi, indumenti e persino l'energia, visto che tra le uniche spese fisse di una famiglia agricola ci sono i mezzi di trasporto, i carburanti e le bollette. Si è tornati a guardare al vicino con un'ottica di condivisione dei beni in surplus, a quello che una volta si chiamava "baratto" ma che oggi potrebbe essere meglio definito aiuto reciproco per un'esistenza felice. A differenza dei nostri nonni, che crescevano nel contesto campestre imparando dai genitori e sul campo come "funziona" l'orto, i giovani di oggi si affidano ciecamente a internet, valido aiuto per qualsivoglia problema.
Alcuni giovani imprenditori toscani, invece, si sono reinventati il porta a porta, tornando nei borghi e nei piccoli centri dai consumatori dimenticati. Vendono ortaggi freschi appena raccolti dai loro campi, pesce pescato nei nostri mari già sfilettato e pronto per la cottura e le specialità agroalimentari espressione della Regione. "Siamo di fronte ad esperienze nate dalla necessità di costruirsi un percorso lavorativo e dall'esigenza comprensibile di ritagliarsi uno spazio per il futuro", spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana.
Ma c'è anche chi sin da
giovane appassionato di circo, ha convinto il proprio padre a convertire l'industria di famiglia in qualcosa di davvero innovativo, come la realizzazione di giochi per il circo: clave, palline, etc. ottenendo uno strepitoso risultato non solo economico ma anche sul fronte della realizzazione personale.
Un bimbo appassionato di gelato, è diventato un imprenditore stimatissimo nel settore, che gira il mondo alla ricerca delle materie prime migliori per realizzare il non plus ultra del dessert. E se poi vogliamo parlare di tecnologia, che ne dite degli
inventori di App? Ce ne sono a migliaia, anche se sono pochi quelli che riescono a viverci. Soltanto per capire che cifre si possono guadagnare inventando App per smartphone segnaliamo la storia di Andrea Giarrizzo, ventenne siciliano che è riuscito a fare fortuna grazie al web. Il ragazzo originario di Enna ha creato l'applicazione "YouTube Downloader", che lo ha reso famoso nel mondo facendogli vincere persino un premio da 100mila dollari messo in palio da Samsung. La App di per sé è molto semplice, permette di scaricare i video da YouTube e di conservarli sul proprio terminale. Secondo uno studio del Wall Street Journal, il mondo degli sviluppatori di App è assai giovane, visto che circa il 40% degli inventori ha meno di 29 anni, anche se sono pochi coloro che fanno davvero i soldi. Solo per il 39% di loro, infatti questo è un lavoro remunerativo.
Altro che choosy, noi italiani se lo vogliamo sappiamo essere delle menti geniali, capaci di trasformare una passione in un'idea imprenditoriale di indiscutibile successo. Del resto qualche gene di Leonardo da Vinci dovrà pur esserci nel nostro DNA!
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