Dall'altro canto, per rientrare entro i limiti di spesa annuali imposti dalla manovra, sul finire del 2012 si sono verificate situazioni di disagio per moltissimi pazienti come al “Cardarelli” di Napoli, così come in 4 ospedali liguri, sono stati bloccati per settimane, in alcuni casi per mesi, una parte di interventi già programmati. Ma l'elenco non finisce qui perchè va poi detto che in molte strutture sanitarie lombarde sono state bloccate, sino ad inizio 2013, le prenotazioni convenzionate. Mal comune mezzo gaudio? sembra di essere masochisti, perchè anche il 118 della provincia di Bari non si fa mancare nulla, denunciando l'insistente richiesta delle placche per i defibrillatori, mai soddisfatta perchè le casse erano vuote.
L'onda lunga della crisi stende la sua ombra sinistra anche sui concorsi pubblici, fermati in Sicilia per medici e paramedici e visto che al nord sono invidiosi di tutto questo, anche gli "Ospedali riuniti di Trieste" hanno rispolverato la cara e vecchia cerata per proteggere i materassi, che non venivano più disinfettati tra una degenza e l’altra. Può bastare così, ma questi sono solo alcuni casi, tra i più emblematici.
Per evitare che situazioni simili, se non addirittura peggiori, continuino a verificarsi anche negli anni a seguire, occorrerà che le amministrazioni pianifichino meglio le spese future, ma allo stesso tempo, come suggeriscono vari esperti del settore, occorrerà anche che lo Stato sia più flessibile sui tetti di spesa e predisponga interventi più mirati. Diversamente occorrerà, probabilmente, versare più tasse in molte Regioni se non addirittura, pagare ticket più salati.
Tutto questo mentre i medici più furbi preferiscono le spiagge della Thailandia alle sale operatorie e mentre i politici di turno, impegnati a come far quadrare i conti, tagliano un pò quà e un pò là, così come un giardiniere taglierebbe un prato senza distinguere trascinando stancamente il tagliaerba.
Ma qualcuno ha detto al giardiniere che le aiuole non vanno tagliate?
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