Il Redditest: il Grande Fratello che ci spia nelle nostre case
Con il Redditest si apre ufficialmente la caccia all'evasore, ma in realtà si realizza la profezia di George Orwell che, nel romanzo 1984 ipotizza il Grande Fratello che ci spia nelle nostre case. Anche se l'Agenzia delle Entrate getta acqua sul fuoco spiegando che l'obiettivo è quello di stimolare i contribuenti all'adempimento spontaneo (compliance).
Anche Befera minimizza spiegando:"nella prima fase di uso del nuovo redditometro saremo molto cauti, non cerchiamo la piccola evasione o l'errore materiale. Questo strumento non deve terrorizzare chi già paga le tasse, ma anzi, prevede anche alcune garanzie e naturalmente verrà implementato passo dopo passo." La prima garanzia è il doppio contradditorio; visto che l'agenzia è obbligata ad un primo colloquio per discutere con il contribuente sullo scostamento, che può essere dato da redditi esenti, aiuti della famiglia, vincite su giochi, eredità, o altri motivi". Se questo primo incontro non serve a fugare i dubbi, Befera ha ricordato che c'è sempre "l'obbligo di un secondo incontro" che deve essere sempre "civile, corretto e trasparente". Il test, continua Befera, dovrebbe avere lo stesso effetto delle 299mila lettere inviate dall'Agenzia nello scorso anno inviate a chi aveva reddito sproporzionato rispetto alle spese: "Dai primi numeri abbiamo incassato spontaneamente 200 milioni di imposte in più".
Il direttore dell'Agenzia delle Entrate nell'elogiare i vantaggi per tutti i contribuenti, sembra essere molto sicuro del fatto che il Redditest non ingessi ulteriormente i consumi familiari nell'attuale periodo di crisi. Cosa che non sembra essere tanto lontana dalla realtà, visto che qualcuno ha già ipotizzato come lo strumento possa incidere sullo stile di vita degli italiani. Ma questo sarà tutto da verificare o da "redditestare".
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