L’economia blu E’ ora che i Governanti pongano un’attenzione maggiore al problema idrico. Questo è uno dei punti fermi raggiunti dal gruppo di lavoro internazionale, che ha lanciato la proposta di un approccio meno miope e più coordinato alla gestione dell’acqua. Nasce l’economia blu, un nuovo approccio basato sulla gestione sostenibile delle risorse idriche.
Il punto di partenza di questo nuovo approccio è, ovviamente, un maggior coordinamento a livello globale nella gestione di questa risorsa.
Occorre poi avviare investimenti, per infrastrutture e sistemi di efficienza, per una cifra stimata di 11,3 miliardi di dollari all'anno, equivalente all'ammontare, - dollaro più, dollaro meno – delle spese militari di molti Paesi sviluppati. Purtroppo, dagli anni ’90 ad oggi le spese per le infrastrutture idriche si sono ridotte del 25% all'anno, diminuendo più che proporzionalmente in questi ultimi anni di crisi economica, a causa dei piani di austerity messi in atto da molti Paesi. E’ da considerare, poi, che un ripensamento delle infrastrutture idriche potrebbe portare benefici in termini economici: uno studio del 2008 indica che circa 10 miliardi di dollari investiti si tradurrebbero in un aumento del PIL americano di 13-15 miliardi, in un incremento dell’occupazione di 150-200 mila unità e in un risparmio di acqua di 6,5-10 trilioni di galloni.
Fra le altre misure volte ad una gestione corretta dell’acqua vi sono anche i sistemi di efficienza nel consumo (anche attraverso le tecnologie più innovative), l’aumento di produttività nell'uso dell’acqua in alcuni settori (quello agricolo conta per il 71% del consumo totale nel mondo ed arriva al 80% nei Paesi emergenti), la pratica del recupero e del riciclo, le politiche volte a ridurre o annullare la contaminazione dell’acqua.
Sono tutte scelte un po’ difficili da parte dei Governi, impegnati in questo momento a razionare le risorse economiche e gli investimenti, nel tentativo di riattivare la crescita e recuperare il benessere tipico delle fasi espansive. La gestione oculata delle risorse idriche richiede dunque una visione prospettica ed una buona dose di chiaroveggenza da parte dei governanti, che speriamo sappiano cogliere anche questa sfida per un futuro migliore.
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