Taglia su proprietari evasori
E' proprio qui che si inserisce le novità della legge sul federalismo. Secondo la legge, entrata in vigore il 7 aprile scorso, per mettere in regola gli affitti in nero, oppure quelli registrati, ma con un canone inferiore a quello effettivo o, infine, i finti contratti di comodato, il tempo è scaduto il 7 giugno scorso. Chi in quel momento non è in regola sarà soggetto ad una punizione che può rivelarsi dolorosissima per il portafoglio dei proprietari.
Il decreto legislativo sul federalismo municipale dispone, infatti, che se nei successivi 60 giorni dall'entrata in vigore della legge (ossia entro il 6 giugno 2011) gli affitti non vengono spontaneamente regolarizzati dal proprietario, l'inquilino può denunciare la situazione all'Agenzia delle Entrate.
E non è tutto! Per l'inquilino delatore scatta, addirittura, un premio che consiste in un nuovo contratto regolare della durata di quattro anni più quattro e di un canone che, dice l'articolo di legge, sarà "pari al triplo della rendita catastale".
Si tratta di una vera e propria taglia sul proprietario di casa che, suo malgrado, sarà costretto, per legge, ad accordare un maxisconto all'inquilino rispetto ai canoni di mercato. Alcune associazioni di inquilini, come il Sunia, dichiarano che la novità introdotta dalla caccia al proprietario evasore può colpire la massiccia evasione fiscale nel settore che, analisi recentissime, quantificano nell'83,7% dei redditi immobiliari.
Dai dati in possesso del Sunia, però, i proprietari si mostrano ancora reticenti a pagare le tasse, continuando a sperare sull'assenza di controlli e verifiche fiscali. Inoltre il Sunia rileva comunque che la maggior parte delle situazioni irregolari riguardano inquilini in posizione molto debole ed esposta, quali ad esempio i migranti e gli studenti fuori sede che devono essere particolarmente sostenuti e aiutati in una iniziativa per far uscire dal "nero" il contratto.
Tuttavia, nel caso in cui l'inquilino decidesse di richiamare il proprietario alla legalità, dovrà presentare all'Agenzia delle Entrate un'apposita denuncia, ma per far questo dovrà essere messo in grado di sapere se effettivamente il contratto non è registrato o se è registrato per un importo minore a quanto pagato, e deve conoscere la rendita catastale, raramente indicata nei contratti.
Nelle grandi città come Roma e Milano l'affitto potrebbe scendere dal 70-90%. Non c'è ombra di dubbio sul risparmio! Secondo stime del Sole 24Ore, a Milano e Roma, dove i contratti non registrati sono tra il 33% e il 46%, si potrebbero recuperare diverse centinaia di milioni di Euro. Tassi di evasione totale ancora maggiori si riscontrerebbero in alcune città del Sud come Potenza (67% dei contratti non registrati), Catanzaro (60%) e Campobasso (49%), mentre a Napoli il nero sarebbe pari al 45%. Decisamente più bassa, invece, l'evasione stimata al Nord (5-20%).
Ora la domanda sorge spontanea: servirà tutto questo a combattere l'evasione fiscale? Il nuovo regime può sconfiggere gli affitti in nero? Beh, questo non è dato saperlo e lo scopriremo solo vivendo... o affittando!
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