Italia ancora alle prese con
l'emergenza coronavirus che tiene in scacco il Paese, ormai, da più di un mese con ripercussioni su tutti i
settori. La proroga delle restrizioni oltre il
3 aprile è ormai scontata, probabilmente fino al
15, sicuramente fino a dopo Pasqua, come ha annunciato nelle scorse ore il
Ministro della Salute Roberto Speranza, che ovviamente riguarderanno anche il
mondo della scuola. Una decisione accolta con
soddisfazione dal giovane sindacato della scuola
Anief che fin dalla prima ora ha condiviso e sostenuto con forza la necessità di
misure urgenti a tutela di cittadini e, ovviamente,
studenti alle prese quest'anno con un anno scolastico a dir poco anomalo, a seguito della
sospensione delle
attività didattiche in tutta Italia dallo scorso
5 marzo. Misure che devono
continuare - dice il
Presidente Marcello Pacifico - come già previsto dal
Ministro Azzolina e dal Ministro Manfredi."Come
Anief - prosegue Pacifico - fin dal 10 febbraio, abbiamo chiesto la
sospensione delle attività didattiche ribadendo la necessità di
chiudere tempestivamente le scuole, e ora siamo ancora più convinti che bisognerà continuare fino ai
primi di maggio. E' normale che siano tanti gli
interrogativi in cerca di risposte: intanto, c'è un decreto legge, dunque legge dello stato, a garantire che
l'anno scolastico è valido, al di là dei 200 giorni. Esami di Stato, che succederà? - "Questa, prosegue Pacifico, la domanda cui bisogna
dare una risposta. Tante le ipotesi al vaglio, noi anzitutto vorremmo rassicurare le famiglie, il personale docente e tutta la comunità educante, sul fatto che nessuno vuol far perdere l'anno ai nostri studenti, ma occorre anche sottolineare che la
scuola non è certo uno scherzo. Ottimo che, come ha confermato il Ministro, si stia lavorando in più direzioni. Ad esempio, si potrebbe essere
promossi con riserva e fare l'esame a settembre, oppure percorrere la
strada degli esami on line".Salute al centro. Prosegue Pacifico: "Nel caso in cui il picco si raggiungesse a breve e si potesse dunque ritornare a metà maggio, noi chiediamo al Ministro di valutare l'opportunità di tornare ed
esporsi a un rischio, nonostante i fatti dimostrino che la stessa comunità scientifica, dunque dotata di tutti gli strumenti necessari, ha avuto non poch
e difficoltà nell'individuazione di tempistica e misure di contenimento". "O si decide che si va a
luglio - agosto, sottolinea il Presidente,
strada che comunque non riteniamo percorribile o si
valida l'anno andando a premiare chi ha lavorato nei primi mesi dell'anno in presenza e chi ha continuato a lavorare distanza, avendo avuto l'opportunità, con indicazioni flessibili, da scuola a scuola . E questo discorso deve essere applicato sia agli
scrutini che agli esami di Stato. Mi sembra la strategia più sensata, quella per la quale ci battiamo come forza sindacale cercando di rispondere alle tante richieste che ci vengono sottoposte. Ovviamente, conclude, servono
decisioni rapide basate su
criteri di valutazione che si appoggino a precise
indicazioni nazionali".
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