La
caduta del muro di Berlino ha segnato un cambiamento epocale nei sistemi di relazioni internazionali che hanno segnato l'avvento di un mondo unipolare dominato dall'Occidente, essendo venuto meno l'impero sovietico e la tensione tra i due poteri che aveva bloccato le forme di espansione dei due imperi negli anni precedenti.
I confronti bellici fino ad allora avevano visto principalmente come protagonisti gli eserciti che si fronteggiavano con perdite prevalentemente di militari e con danni estesi anche ai civili ma in modo parziale.
L'idea dell'onnipotenza domina l'occidente che si prepara a realizzare un governo globale con avversario solo la Cina all'inizio della sua crescita avvenuta negli anni novanta. La dominanza avviene anche sotto l'aspetto culturale e con la definitiva
affermazione della finanza diventata razionale contro ogni logica.
Agli inizi degli anni novanta abbiamo forse l'ultimo scontro militare con la guerra del Golfo nel 1991, ma compaiono i crescenti numeri di civili deceduti, nel caso oltre 100.000
la guerra diventa qualcosa di profondamente diverso e comincia ad abbattersi sui civili, sempre meno sui militari con un crescente sviluppo tecnico e sofisticato dei mezzi bellici. Gli anni novanta vedono, oltre agli scontri militari anche le prime guerre finanziarie funzionali a destabilizzare i paesi e proprio
nel 1991 abbiamo l'attacco alla lira da parte di Soros poi, con l'affermazione della finanza razionale che non sbaglia mai, seguiranno gli attacchi all'Argentina, al Cile, al Messico, al Brasile e nell'estremo oriente abbiamo i casi del Giappone, della Thailandia, della Malesia, della Corea del Sud di Hong Kong. Tutto diventa più asettico ed il ruolo dei paesi in difficoltà e dei popoli costretti ad emigrare diventano un fatto drammaticamente normale, il governo della dominanza cambia radicalmente.
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