Quanto ai
paesi emergenti, un buon numero di loro (in particolare quelli che producono materie prime) sono addirittura in una posizione migliore rispetto a molti paesi europei. Hanno meno debito, hanno riserve valutarie (che noi non abbiamo) e hanno subito un minore deterioramento delle ragioni di scambio. Lo conferma l'apprezzamento delle loro valute rispetto all'euro in questi mesi.
E l'inflazione? Qui il discorso è complesso. Da una parte abbiamo politiche monetarie restrittive, anche se non così tanto quanto il mercato ritiene che siano. Dall'altra abbiamo governi che hanno ripreso a spendere e che andranno avanti a farlo molto a lungo per il riarmo, per le tecnologie a sfondo militare e per sussidiare il rialzo strutturale del costo dell'energia.
Più in dettaglio,
ci sono fattori specifici importanti che rendono faticosa la discesa dell'inflazione. Nel CPI americano gli affitti pesano per il 33 per cento del paniere. Ora è vero che il prezzo delle case ha iniziato a scendere (anche se di poco), ma resta ancora altissimo, mentre il costo dei mutui continua a salire. Ecco allora che cresce continuamente la domanda di case in affitto, che fa ovviamente salire il canone. Un altro fattore decisivo da sorvegliare è la benzina, che ha ripreso a rincarare.
In conclusione, conoscere i limiti dei concetti che usiamo per formulare le ipotesi con cui ci muoviamo nei mercati non è un passo indietro ma un passo avanti se ci libera dagli schemi mentali. Questo significa, ad esempio, che per fare previsioni sull'inflazione è meglio in questa fase partire dal basso e ricavarla pazientemente guardando alla situazione concreta dei singoli componenti del paniere piuttosto che volare troppo alto e affidarsi a idee come la mean reversion. Lo stesso vale per i crediti e le società quotate. Come ha detto ieri
David Einhorn,
si riduce ogni giorno il numero di quelli che decidono i loro investimenti studiando i bilanci e le prospettive delle società, mentre è sempre più praticata la scorciatoia dell'approccio top-down.
Uno degli aspetti positivi dei grandi cicli di ribasso è la pulizia delle incrostazioni mentali e il ritorno alla lavagna con meno schemi preconcetti. Facciamone tesoro.
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